Specchio nero
DALLA
CAMERA DEI DEPUTATI UN PESSIMO ESEMPIO
Secondo quanto
pubblicato su La Stampa del 21
novembre 1997, sono state elargite dalla Camera dei Deputati liquidazioni
incredibili. Un capo servizio stenografo, andato in pensione nel 1997, ha
ricevuto la bella somma di un miliardo e trecento milioni lordi, equivalenti a
992 milioni netti!
Da una lettera
inviata all'On. Luciano Violante dall'On. Raffaele Costa risulta, inoltre, che «nel '97 sono andati in pensione 14
dipendenti della Camera dei Deputati di V livello (consiglieri, informatici, stenografi, capi servizio,
tecnici); a ciascuno è stata versata una indennità media di buonuscita di 905
miliardi lordi (688 netti)».
Di fronte alle
esorbitanti somme sopra ricordate, ricordiamo al Presidente della Camera dei
Deputati i seguenti importi mensili relativi al 1997:
- pensione sociale L.381.600
- pensione di inabilità L.381.600
- assegno sociale L.498.250
- pensione
minima INPS di vecchiaia L.685.400
Vorremmo
sapere dall'On. Violante se dall'esame delle cifre sopra riportate scorge un
minimo accettabile di giustizia sociale e che cosa intende fare affinché a
coloro che, totalmente incapaci di svolgere alcuna attività lavorativa
proficua, non ricevono dallo Stato l'indispensabile economico per vivere.
UN
NUOVO SPORT REGIONALE: VIOLARE IMPUNEMENTE LA COSTITUZIONE E LE LEGGI DELLO
STATO
Nel numero scorso abbiamo segnalato
che, in violazione alle leggi vigenti (1), l'art. 6 della legge della Regione
Lombardia 11 luglio 1997 n. 31 "Norme per il riordino del servizio
sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi
sociali" stabilisce che i Comuni possono «rivalersi nei confronti dei soggetti tenuti agli alimenti».
Con la legge 3 ottobre 1997 n. 72
"Organizzazione e promozione di un sistema di diritti di cittadinanza e di
pari opportunità: riordino dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari
integrati", la Regione Toscana ha stabilito che «gli utenti o le persone tenute al loro mantenimento concorrono alla
copertura del costo delle prestazioni socio-assistenziali nella percentuale
determinata dagli enti locali istituzionalmente competenti, sui quali grava
l'onere della spesa, in base a criteri ed a parametri di reddito stabiliti dal
piano sociale regionale e dai rispettivi regolamenti» (2).
Una volta si diceva che l'esempio viene
dall'alto: è molto inquietante che adesso le istituzioni (tutte le Regioni e le
USL, molti Comuni e altri enti locali) violino impunemente le leggi vigenti.
Perché i cittadini dovrebbero rispettarle? Si vuole colpire l'usura. Ma una
maggior quantità di denaro è sottratto illecitamente alle persone oneste dalle
Regioni, dalle USL, dai Comuni e dalle Province!
IL
NO DEGLI OSPEDALI: DAGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI AI BAMBINI IN COMA
Come ha
riferito "La Stampa" del 29 gennaio 1998; un bambino di 10 anni
gravemente malato è stato rifiutato da ben 14 ospedali prima di essere
ricoverato in un reparto di rianimazione.
Colpito da un
tumore cerebrale, il piccolo aveva perduto conoscenza da due giorni. Dal Pronto
soccorso dell'ospedale di Martina Franca, dove era degente, è stata cercata
telefonicamente una struttura in grado di prestargli le cure necessarie.
Una serie
incredibile di no: Taranto, Acquaviva delle Fonti, Carbonara, Brindisi, Lecce, Tricase,
Castellana, Bari, S. Giovanni Rotondo, Foggia, Matera e Potenza. Dopo una
giornata di inutili tentativi, finalmente una risposta positiva dall'ospedale
"Nord" di Taranto.
Ormai si sta
consolidando un comportamento disumano: l'ospedale è negato ai malati in
gravissime condizioni siano essi bambini, adulti o anziani.
Questa
posizione è stata assunta anche dalla Giunta della Regione Piemonte che, con la
delibera n. 93-21140 del 21 luglio 1997, ha stabilito che i malati giovani,
adulti e anziani in coma devono
essere allontanati dagli ospedali e inseriti nelle residenze sanitarie
assistenziali.
Pertanto
questi soggetti, pur necessitando di trattamenti sanitari specialistici, non
avranno più le garanzie fornite dalle strutture ospedaliere (ad esempio la
presenza di medici 24 ore su 24). Infatti nei reparti delle RSA in cui saranno
ricoverati i soggetti in coma apallico, è solamente prevista la presenza di
un medico responsabile specialista in anestesiologia e rianimazione per 18 ore
settimanali e di un internista a tempo pieno. II servizio di guardia medica è
svolto tramite la pronta disponibilità da medici di cui non è indicata la
specializzazione.
(1) Si veda nel notiziario di questo numero dell'Unione per
la lotta contro l'emarginazione sociale la prima parte della nota
"Illegittimi comportamenti degli assistenti sociali".
(2) Non solo la Regione Toscana impone illegittimamente ai
parenti oneri economici, ma, in violazione dell'art. 441 del codice civile,
stabilisce anche l'ammontare delle contribuzioni a loro carico.
www.fondazionepromozionesociale.it