Notiziario dell'Unione per la lotta contro
l'emarginazione sociale
UNA SPECIALE ONORIFICENZA ALLE
ASSOCIAZIONI STORICHE DI INVALIDI
Dai Senatori Pelella (proposta n. 983), Cortiana (n.
2312), Bianco e altri (n. 2448), Bosi e altri (n. 2510) sono stati presentati
al Parlamento alcuni sconcertanti disegni di legge (praticamente identici) con
lo scopo di attribuire alle associazioni storiche di invalidi il riconoscimento
di «enti di interesse nazionale».
Di conseguenza viene chiesto che questi organismi siano
«considerati enti interlocutori dei
poteri pubblici, sia a livello centrale che territoriale, per la tutela dei
diritti e degli interessi delle persone disabili».
AI riguardo I'ULCES ha inviato in data 14 aprile 1998
al Ministro per la solidarietà sociale Livia Turco, al Presidente del Senato
Nicola Mancino ed ai suddetti presentatori la lettera che riproduciamo
integralmente.
«In merito
ai disegni di legge in oggetto, questa Associazione, che funziona
ininterrottamente dal 1965, chiede alle S. V. di voler disporre le necessarie
iniziative per accertare se non sia opportuno concedere alle organizzazioni
indicate nei suddetti disegni di legge (Associazione nazionale mutilati e invalidi
civili, Unione italiana ciechi, Ente nazionale sordomuti, Unione nazionale
mutilati per servizio, Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro,
Associazione nazionale famiglie di fanciulli e adulti subnormali) non solo il
riconoscimento di enti di interesse pubblico (o nazionale), ma anche una
speciale onorificenza.
«Allo scopo
si chiede che venga al più presto nominata una specifica Commissione
senatoriale di indagine con il compito di:
- esaminare
le singole pratiche riguardanti i cittadini nei cui confronti sono state
revocate negli ultimi dieci anni le provvidenze relative all'invalidità;
-
individuare le organizzazioni che avevano predisposto e presentato le istanze
successivamente accolte dalle apposite commissioni per l'invalidità;
- accertare
gli elementi in base ai quali sono state revocate le provvidenze previste per
le persone invalide;
- presentare
all'Assemblea plenaria del Senato le risultanze relative ai punti precedenti,
unitamente ai pareri motivati in modo che siano disponibili dati oggettivi per
la concessione di una speciale onorificenza alle organizzazioni storiche di
promozione sociale che si siano distinte nella prevenzione delle false
invalidità e nella segnalazione alle competenti autorità di coloro che
illecitamente erano stati giudicati invalidi dalle apposite Commissioni».
Ricordiamo che l'On. Di Capua ha depositato alla
Camera dei Deputati la proposta di legge n. 1166, i cui contenuti sono
praticamente coincidenti con le suddette iniziative presentate al Senato (1).
435 leggi a favore dell'Unione italiana ciechi
Oltre ai contributi dello Stato, le associazioni
storiche degli handicappati ricevono erogazioni locali; particolarmente
rilevanti - e assolutamente ingiustificate tenuto anche conto dei consistenti
patrimoni posseduti - segnaliamo che la legge 28 agosto 1997 n. 284 ha stanziato
complessivamente, con decorrenza dall'esercizio 1997, ben 18 miliardi: 5 per la
realizzazione e la gestione di centri per l'educazione e la riabilitazione dei
non vedenti, 1 miliardo alla Sezione italiana dell'Agenzia internazionale per
la prevenzione della cecità e 12 miliardi (dal 1998) per «l'inserimento sociale, scolastico e lavorativo» dei privi della
vista che presentino altre minorazioni.
I finanziamenti sono attribuiti alle Regioni, ma -
come osserva Gianni Selleri, Presidente delI'ANIEP - «hanno un unico ed esclusivo destinatario: l'Unione italiana ciechi».
AI riguardo, va precisato che la prevenzione e la
riabilitazione delle minorazioni sensoriali è già finanziata con il Fondo
sanitario nazionale.
Aggiunge Selleri: «In
contrasto col principio che ad uguali bisogni devono corrispondere uguali prestazioni,
i ciechi fruiscono di assistenza economica (indennità e pensioni) sensibilmente
superiore a quella degli altri disabili, hanno condizioni di integrazione
lavorativa di gran lunga più efficaci (gli invalidi civili disoccupati sono 230
mila i ciechi 450) e sono titolari di numerosi provvedimenti come occupazioni
riservate ed esclusive, pensionamento anticipato, trasporti gratuiti, ausili ad
alta tecnologia, biblioteche, ecc. Nell'arco di quarant'anni il Parlamento ha
approvato 435 leggi per i non vedenti, alcune riguardano esigenze e bisogni
reali; la maggior parte costituisce il risultato di un'azione corporativa che.
ottiene e alimenta la richiesta di sempre nuove disposizioni che si configurano
sostanzialmente come privilegi. Un esempio: all'Unione italiana ciechi vengono
concessi dallo Stato ogni anno 2.500 milioni come "contributo compensativo
per le soppresse targhette dei cani"».
Da notare che l'Unione italiana ciechi non sembra
possedere le conoscenze di base per dare attuazione alla sopra citata legge
284/1987. Infatti, in data 20 novembre 1997 la Sezione provinciale di Cuneo
dell'UIC ha scritto a tutti i Sindaci della zona per avere i nominativi dei cittadini «colpiti da cecità o forte
riduzione visiva o da altra menomazione quale sordità, basso quoziente
intellettivo, ecc.» e, addirittura, per «conoscere quale istituzione gestisce l'assistenza sociale nel
territorio di codesto Comune».
(1) Cfr. "L'On. Di Capua vorrebbe ricreare il monopolio
delle Associazioni storiche degli handicappati", Prospettive assistenziali, n. 116, ottobre-dicembre 1996.
(2) Ad esempio la Regione Umbria ha erogato per l'anno 1996 i seguenti contributi: L. 87 milioni all'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, 60 milioni all'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro e all'Unione italiana ciechi, 39 milioni all'Associazione mutilati e invalidi di guerra e 18 milioni all'Ente nazionale sordomuti, all'Unione mutilati per servizio e all'Associazione nazionale vittime civili di guerra.
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