Prospettive
assistenziali, n. 126, aprile-giugno 1999
Appello al Parlamento e
al Governo per una valida riforma dell’assistenza
Numerose organizzazioni, di cui riportiamo l’elenco, hanno inviato ai
Ministri per la solidarietà sociale, On. Livia Turco, e dell’interno, On. Rosa
Russo Jervolino ed al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera
dei Deputati, On. Marida Bolognesi, il seguente “Appello per una legge di riforma dell’assistenza che assicuri diritti
certi ed esigibili alle persone handicappate con limitata o nulla autonomia” (1).
Con la presente chiediamo che nel
testo unificato delle proposte di legge concernenti “Disposizioni per la realizzazione del sistema integrato di interventi
e servizi sociali” siano previsti i seguenti punti irrinunciabili:
1. Definizione dei soggetti aventi diritto alle prestazioni. Al
riguardo dovrebbe essere rispettato il 1° comma dell’art. 38 della Costituzione
che così si esprime: «Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi
necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale». Pur
essendo necessario adeguare alla situazione odierna i concetti di «inabile» e di «sprovvisto dei mezzi necessari per vivere» si ritiene che, anche a
causa della limitatezza delle risorse economiche, non debbano essere fornite
prestazioni assistenziali a coloro che hanno patrimoni e redditi sufficienti
per poter provvedere alle proprie esigenze;
2. Definizione degli ambiti territoriali e degli organi di governo (Comuni
singoli e associati) preposti alla gestione dei servizi, con indicazione delle
scadenze inderogabili della entrata in funzione degli organi di governo;
3. Precisazione dei servizi che devono essere obbligatoriamente istituiti:
in particolare per le persone handicappate con limitata o nulla autonomia
devono essere resi obbligatori i seguenti interventi:
a) prestazioni di sostegno alla singola persona o al nucleo familiare (assistenza economica, assistenza domiciliare
e personale);
b) interventi di sostituzione, anche solo temporanea, del nucleo familiare
(quando le iniziative di cui al punto 1 sono insufficienti) e quindi:
• affidamenti familiari;
• inserimenti in appartamenti
protetti con un numero massimo di 4 posti per soggetti handicappati in grado di
autogestirsi;
• inserimenti in comunità
alloggio con al massimo 8-10 posti (almeno 1 comunità ogni 30 mila abitanti)
quando non sono attuabili gli interventi precedentemente indicati;
c) centri diurni assistenziali a valenza educativa con lo scopo di favorire la vita di
relazione degli handicappati intellettivi che, a causa della gravità delle loro
condizioni, non sono in grado di svolgere attività lavorative con resa continua
e proficua. I centri diurni (almeno 1 ogni 30 mila abitanti) devono ospitare al
massimo 20-25 utenti ed essere aperti 8 ore al giorno per almeno 5 giorni alla
settimana;
4. definizione degli interventi che devono essere svolti direttamente
dagli enti gestori (ad esempio tutte le attività relative all’accertamento del
diritto alle prestazioni) e dei servizi che possono essere affidati ad altri
enti pubblici e privati;
5. trasferimento agli enti gestori di tutte le funzioni assistenziali finora
svolte dalle Province con i relativi finanziamenti, personale, strutture e
attrezzature;
6. conferma del vincolo di destinazione dei redditi e patrimoni delle IPAB
(istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) a favore degli assistiti, tenendo conto della evoluzione degli
interventi assistenziali;
7. definizione del ruolo del volontariato e dell’associazionismo;
8. conferma della competenza del servizio sanitario nazionale per quanto
riguarda le cure sanitarie (domiciliari, ambulatoriali e residenziali) per
gli handicappati non autosufficienti a causa di patologie in atto o loro esiti.
ELENCO DELLE ORGANIZZAZIONI
Associazione di volontariato
“Gruppo insieme”, Via Traversella 16/A, Torino; Associazione di volontariato
“Senza limiti”, Via dei Carracci 2, Milano; Associazione di volontari e
famiglie con figli portatori di handicap “Vivere”, Via Roma 7, Chieri (To);
Associazione genitori adulti e fanciulli handicappati, Strada Volvera 25,
Orbassano (To); Associazione genitori ragazzi portatori di handicap delle Valli
di Lanzo “Oltre il ponte” c/o Pellegrini Ranzani Antonietta, Via Passiolo 17,
Procaria (To); Associazione italiana assistenza spastici, Via Valgioie 10,
Torino; Associazione italiana sclerosi multipla, Vico chiuso Paggi 3, Genova;
Associazione Lila, Via Borsi 14/1, Mestre (Ve); Associazione nazionale famiglie
di disabili intellettivi e relazionali, Sezione di Pavia, Via Spallanzani 11,
Pavia; Associazione nazionale famiglie disabili intellettivi e relazionali,
Sezione di Novara, Corso Risorgimento 403, Novara; Associazione nazionale fra
invalidi per esiti di poliomielite ed altri invalidi civili - ANIEP, Via
Vignali 70, Roma; Associazione “Odissea 33”, Via Maestra 32, Fraz. Torassi,
Chivasso (To); Opera nazionale mutilati, poliomielitici ed invalidi civili, Via
Leinì 48/A, Torino; Associazione italiana per l’assistenza agli spastici,
Vicolo Bisalta ang. Corso Giovanni XXIII, Cuneo; Associazione per la consulenza
familiare, Via Cuniberti 20, Ivrea; Associazione per il diritto alla salute e
la tutela del malato, Corso Mazzini 54, Livorno; Associazione per il
volontariato nelle Unità locali dei Servizi socio-sanitari, Via Pasquere 9,
Colleretto Giacosa (To); Associazione per il volontariato nelle Unità locali
dei Servizi socio-sanitari, Via Carducci 22, Carmagnola (To); Associazione
piemontese contro l’epilessia - APICE, Via Galluppi 12F, Torino; Associazione
Prader Willi, Sezione piemontese, Via Manzoni 29/B, Druento (To); Associazione
senese Down, Strada di San Bernardino 4, Siena; Associazione tutori volontari,
Via Artisti 36, Torino; Associazione volontari per l’aiuto agli ammalati
psichici, Via A. Manzoni 15, Suello (Lc); Centro di solidarietà eporediese
“L’Orizzonte”, Vicolo S. Nicola 2, Ivrea (To); Collettivo genitori di portatori
di handicap, Via Amendola 13, Settimo Torinese (To); Comitato per
l’integrazione scolastica degli handicappati, Via Artisti 36, Torino; Comunità
alloggio - Centro base, Vicolo San Savino 10, Ivrea (To); Cooperativa di
solidarietà sociale per la famiglia con handicap “La Rete”, Via Taramelli 8/1,
Trento; Cooperativa sociale di produzione e lavoro, Strada della Pellerina
22/7, Torino; Cooperativa sociale Pollicino, Via Burolo 41/C, Ivrea (To); Cooperativa
sociale Servizi socio-sanitari, educativi, assistenziali, Strada della
Pellerina 22/7, Torino; Cooperativa Socio-Lario, Via Monti 1, Como;
Coordinamento Promozione Solidarietà, Via Leonardo da Vinci 30, Bollate (Mi);
Coordinamento operativo per la lotta contro l’emarginazione sociale, Via della
Racchetta 3, Reggio Emilia; Genitori ragazzi handicappati, Via Torino 58,
Druento (To); Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto “Arcobaleno” di Belluno; Gruppo
sensibilizzazione handicap, Via Battisti 8, Tuenno (Tn); Gruppo solidarietà,
Via Calcinaro 15, Castelplanio (An); Gruppo volontariato assistenza
handicappati, Piazza S. Francesco 1, Acqui Terme (Al); Piccola Opera papa
Giovanni, Via Cattolica dei Greci 26, Reggio Calabria; UTIM - Unione per la
tutela degli insufficienti mentali, Via Artisti 36, Torino; ASVAP di Como e
Lecco, Via Manzoni 15, Suello (Lc); Associazione Tutori Volontari, Via Artisti
36, Torino; GRH - Genitori Ragazzi Handicappati, Via Torino 58, Druento (To).
(1)
L’appello è pienamente in linea con i contenuti dell’editoriale del numero
scorso di Prospettive assistenziali
“La riforma dell’assistenza: pessimo il testo unificato predisposto dal
Comitato ristretto della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati.
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