Prospettive
assistenziali, n. 126, aprile-giugno 1999
Editoriale
un importante convegno
sui risultati raggiunti dal volontariato dei diritti
Liberarsi dalle delusioni.
Toccare con mano che sono stati ottenuti e si possono realizzare risultati
concreti, a volte insperati. Verificare che sono reali le conquiste del
volontariato dei diritti.
Constatare che con il semplice
invio di due raccomandate (costo L. 10.000) si ottiene sempre la prosecuzione
gratuita e senza limiti di durata della degenza in ospedale o in case di cura
private dei malati di Alzheimer e degli anziani cronici non autosufficienti.
Affermare che gli enti pubblici
non possono pretendere contributi economici dai parenti, compresi quelli tenuti
agli alimenti, di assistiti maggiorenni.
Prendere atto che, invece di
versare 3-5 milioni ad un legale, può essere avviato il procedimento gratuito
per l’interdizione di persone totalmente incapaci.
Possedere gli strumenti necessari
per ottenere il rispetto delle leggi vigenti che obbligano i Comuni a
provvedere al ricovero di soggetti privi di autonomia, ma non malati (1), in
particolare quelli colpiti da handicap intellettivo.
Conoscere le esperienze del
servizio di ospedalizzazione a domicilio che a Torino funziona
ininterrottamente dal 1985 e che fornisce gratuitamente a casa dei pazienti
acuti e cronici le necessarie cure sanitarie.
Essere messi al corrente circa i
compiti svolti gratuitamente dai centri diurni per i malati di Alzheimer
gestiti o promossi dal Servizio sanitario nazionale.
Essere informati in merito alla
Commissione di vigilanza riconosciuta con delibera dal Comune di Torino che «assicura alle associazioni dell’utenza e ai
movimenti di base la facoltà di accesso alle proprie strutture residenziali
socio-assistenziali a carattere diurno e permanente, al fine di osservare e
verificarne la gestione sia dal punto di vista dell’idoneità delle sedi che
alla rispondenza delle prestazioni agli attuali principi
educativo-assistenziali ed ai criteri generali affermati da deliberazioni in
materia».
Di particolare importanza sono
anche le attività rivolte alla difesa dei casi individuali, ricorrendo anche,
ove necessario, all’autorità giudiziaria.
Queste e altre iniziative con le
relative problematiche collegate, verranno affrontate nel convegno “Esperienze
concrete del volontariato dei diritti” che avrà luogo a Milano, sabato 16
ottobre 1999, come da invito/programma riportato nell’ultima pagina di
copertina.
Fra le altre esperienze,
segnaliamo il volontariato domiciliare, quale aiuto concreto ai nuclei
familiari che accolgono soggetti non autosufficienti.
Al riguardo, occorre precisare
che, mentre è della massima importanza la permanenza al proprio domicilio dei
soggetti in difficoltà, molto spesso le autorità preposte ai servizi sanitari e
socio-assistenziali approfittano dei legami affettivi per non fornire le
prestazioni indispensabili.
Di qui la necessità di ottenere
il riconoscimento concreto del volontariato infra-familiare da parte delle ASL
per quanto riguarda i soggetti malati e dai Comuni singoli e associati nei
confronti delle persone di competenza dell’assistenza sociale.
(1) Per
le persone non autosufficienti con patologie acute o croniche, la competenza ad
intervenire è del Servizio sanitario nazionale.
www.fondazionepromozionesociale.it