Prospettive
assistenziali, n. 128, ottobre-dicembre 1999
Criteri
validi per le quote a carico dei soggetti con handicap intellettivo
frequentanti i centri diurni o ricoverati presso strutture residenziali
Molto
positive sono le disposizioni approvate dal Consorzio dei Comuni di Collegno e
Grugliasco, Torino.
Segnaliamo,
in particolare, le norme giustamente rivolte a favorire il rientro in famiglia,
anche solo per qualche giorno, dei soggetti ricoverati presso comunità alloggio
o altre strutture residenziali.
L’Assemblea consortile del C.I.S.A.P. (Consorzio intercomunale
servizi alla persona di Collegno e Grugliasco) con deliberazione n. 8 del 29
maggio 1998 ha approvato la deliberazione intitolata “Progetto handicap:
criteri e procedure per la determinazione ed il pagamento della quota non
sanitaria dei centri diurni e delle strutture residenziali da parte di persone
disabili con handicap intellettivo o pluriminorate”.
I servizi per disabili del Consorzio sono suddivisi in
due tipologie:
a) Centri diurni - Soggiorni - Assistenza domiciliare
(in alternativa al centro diurno);
b) Servizi residenziali - R.A.F. (Residenze
assistenziali flessibili) - Comunità alloggio - Gruppi appartamento.
Modalità
generali
I criteri validi per entrambi i punti sono i seguenti.
I fruitori contribuiscono al costo dei servizi con modalità differenziate in
base alla normativa che regolamenta le diverse tipologie dei servizi
considerati. La contribuzione è prevista per la quota non coperta dal Servizio
sanitario. Qualora il reddito dell’utente sia insufficiente, il Consorzio
provvederà all’integrazione sino alla copertura della retta.
Al momento dell’inizio dell’intervento assistenziale,
la persona interessata (o il tutore o il genitore per i soggetti minorenni) è
tenuta a compilare un’apposita scheda. La persona (o il suo tutore) dovrà comunicare
annualmente le eventuali variazioni delle voci che compongono il proprio
reddito. L’entità del contributo da suddividere tra l’utente ed il Consorzio
varierà annualmente con il variare del reddito dell’utente.
Redditi
considerati
Sono considerati solo i redditi della persona che
richiede il servizio, e cioè: la pensione d’inabilità, la pensione di
reversibilità, le rendite derivanti dal possesso di fabbricati e terreni ed
ogni altro introito assoggettato alla dichiarazione dei redditi.
Per i servizi residenziali viene conteggiata anche
l’indennità d’accompagnamento.
Nel caso dei servizi denominati gruppi appartamento
vengono altresì computate le entrate derivanti da: lavoro dipendente,
contributi per inserimento lavorativo, borse di lavoro e sussidi educativi.
Contributo
per la frequenza dei centri diurni
Per la determinazione del contributo per la frequenza
dei centri diurni viene adottato il criterio, che è stato disposto dalla
Regione Piemonte con circolare 11752/530 del 23 dicembre 1994.
Il calcolo del reddito viene effettuato con esclusione
dell’indennità di accompagnamento e di frequenza (vedi riquadro in fondo).
Alla data odierna, su 45 persone frequentanti, nessuna
versa contributi.
Contributo
per la partecipazione ai soggiorni
In questo caso viene considerato nel reddito anche
l’indennità di accompagnamento ed il tutto viene rapportato alle notti in cui
la persona dorme fuori casa. Qualora il reddito della persona disabile sia
indispensabile per la normale vita quotidiana del nucleo familiare, la
contribuzione viene ridotta o annullata.
Contributo
per i servizi residenziali
La persona assistita potrà disporre, per le spese
personali, di una somma massima di L. 250.000 mensili. La disponibilità della
somma ed il suo ammontare sono collegati ai servizi compresi nella retta.
Dal totale annuale del reddito viene detratta la somma
da lasciare a disposizione. La somma residua viene divisa per 365. La quota
risultante va versata a titolo di contributo a copertura della retta (inclusa
IVA) direttamente alla struttura che gestisce il servizio.
A titolo di esempio si evidenziano due situazioni:
• persona ospitata in una struttura/comunità con tutte
le spese ordinarie (socializzazione inclusa) comprese nella retta. Nessuna
somma è lasciata a disposizione dell’utente;
• persona ospitata in una struttura con esclusione
dalla retta delle spese relative ad abbigliamento, cura personale, spese
sanitarie, ecc. La somma massima a disposizione è di L. 250.000.
Quando la persona disabile rientra presso il domicilio
dei propri familiari per almeno 24 ore non viene richiesta la corrispondente
quota di contribuzione, che viene posta a carico del Consorzio. Ad esempio, se
il costo della retta giornaliera è di L. 200.000 e
L. 30.000 sono a carico della persona ricoverata, nei giorni di permanenza a
casa non versa tale cifra. Essendo le 30.000 parte della retta concordata con
la struttura, tale somma è a carico del Consorzio.
Al fine di favorire l’autonomia e le scelte personali
della persona assistita ed in accordo con la struttura, alcuni beni/servizi
possono essere acquisiti autonomamente dalla persona stessa o dai familiari
utilizzando la quota personale.
È facoltà della persona assistita o del suo tutore
richiedere un aumento della cifra mensile a disposizione per far fronte, nel
corso dell’anno, a spese straordinarie, indispensabili e documentate (ad
esempio ausili sanitari non forniti o solo parzialmente rimborsati dal Servizio
sanitario).
Gruppi
appartamento
Il Consorzio ha due tipi di gruppi appartamento denominati
micro comunità e convivenze guidate. In entrambi i servizi, tutti i soggetti
versano mensilmente nella cassa comune L. 700.000 per le spese di locazione,
utenze varie, riscaldamento, vitto, socializzazione, ecc.
La micro comunità è riservata a persone che hanno
bisogno di assistenza continua (frequentano il centro diurno). Oltre al
versamento della somma sopra indicata (L. 700.000), gli ospiti della micro
comunità contribuiscono al pagamento della retta solo se hanno un’entrata
superiore a L. 14.680.000 annue (la cifra è la somma della pensione d’inabilità
e dell’indennità d’accompagnamento per il 1999).
La convivenza guidata è riservata a soggetti che
usufruiscono di un percorso di inserimento lavorativo; alcuni hanno un reddito
da lavoro. Gli ospiti della convivenza guidata contribuiscono al pagamento
della retta solo se hanno un’entrata superiore a L. 1.500.000 nette mensili,
fermo restando il versamento della quota mensile di L. 700 mila.
Reddito Contributo
mensa Contributo trasporto
Inferiore al
minimo vitale ovvero il minimo
pensionistico
INPS (pari a L. 769.000 per
l’anno 1999) nessuno nessuno
da L. 769.001 a L. 1.000.000 L.
2.000 al pasto L.
25.000 al mese
oltre L. 1.000.000 L. 3.500 al pasto L.
50.000 al mese
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