Prospettive assistenziali, n. 131, luglio-settembre 2000

 

Specchio nero

 

 

Indegno sfruttamento di cooperative cosiddette sociali

 

Su Specchio dei tempi, rubrica de La Stampa del 7 luglio 2000, è apparsa una lettera di Patrizia Russo, che riproduciamo integralmente, lettera che dimostra che per le cooperative sociali sono previste dalla legge disposizioni che sono in netto contrasto con i più elementari diritti dei lavoratori:

«Ho lavorato presso un asilo nido privato, gestito da una Cooperativa sociale: in base al regolamento interno, i soci lavoratori non hanno diritto alla retribuzione di ferie, festivi, periodo di assenza (ovvero primi tre giorni di mutua), permessi di vario genere, ecc. Puntualizzo che lo stipendio viene calcolato approssimativamente, senza conteggiare i giorni e le ore effettive, su base annua con corrispettivo irrisorio. Questo è un esempio di come possono agire talvolta le Cooperative sociali.

«Informo che per legge le suddette possono redigere il Regolamento interno in base alle proprie esigenze, farlo votare dall’assemblea dei soci, diventando, così, valido a tutti gli effetti. Non importa, poi, se il contenuto non si attiene alle normali regolamentazioni di lavoro. L’Ispettorato del Lavoro e i sindacati ne sono a conoscenza, ma non possono agire. Il mio intento è quello di contribuire alla salvaguardia dei lavoratori e utenti che si rivolgono alle Cooperative. Consiglio di farsi consegnare subito lo Statuto e il Regolamento prima di iniziare un qualsiasi rapporto con le suddette».

Tre giorni dopo, sempre su Specchio dei tempi, lo sfruttamento operato da cooperative è confermato dalla seguente testimonianza:

«Sono d’accordo con quanto ha scritto Patrizia Russo in quanto vivo le stesse vessazioni in qualità di socio-lavoratore e sono indignata che vengano permessi tanti abusi. Alcune cooperative “sociali” sono solo imprese mascherate da cooperative che sfruttano il lavoro a bassissimo costo e sono esenti da imposte. Dovrebbero esistere solo quelle veramente “sociali” e verificare che si comportino in modo veramente corretto.

«Sono alla ricerca di un altro impiego e spero che la buona sorte mi dia una mano. Mi auguro che la giustizia trionfi e che si facciano cessare tanti abusi nei confronti di gente che ha solo bisogno di lavo­rare».

 

 

Europarlamentari italiani negano solidarietà agli handicappati ed ai giornalisti malmenati a rotterdam

 

La Stampa dell’8 luglio 2000 ha riferito quanto segue: «Diversi eurodeputati italiani di Forza Italia, Ccd, Verdi e Radicali hanno votato contro alcuni paragrafi della risoluzione sugli Europei di calcio in cui si esprimeva solidarietà ai disabili discriminati e ai giornalisti italiani malmenati a Rotterdam la sera della finale. Prima del voto, tutti i partiti avevano assicurato il loro appoggio alla mozione.

«Undici dei ventidue italiani presenti in aula si sono pronunciati contro l’articolo (respinto con 139 “no” e 102 “sì”) soluzione, che “esprimeva solidarietà ai disabili discriminati e ai giornalisti fermati nel corso di questo preoccupante episodio”. Schieramento analogo degli italiani sul paragrafo J della risoluzione (bocciato con 123 voti contrari e 112 favorevoli) che denunciava le violenze ai giornalisti e la violazione del diritto di cronaca a Rotterdam. Un voto compatto degli italiani per il “sì” avrebbe ribaltato il voto.

«L’aula ha approvato con votazione semplice, senza lista di voto, un solo paragrafo della risoluzione su Euro 2000, nel quale ha denunciato l’aggressione subita dai cronisti italiani e ha chiesto al governo olandese l’apertura di un’inchiesta uffi­ciale».

 

Foto choc in una clinica privata di torino

 

Tre infermieri di una casa di cura psichiatrica della Provincia di Torino sono stati denunciati dalla Procura della Repubblica per “maltrattamenti e violenza privata aggravata”.

Approfittando delle condizioni di salute di una ricoverata di 77 anni con il morbo di Parkinson, l’hanno fotografata nuda in vari atteggiamenti particolari: a testa in giù, ripresa di schiena e in altre pose oscene.

Mentre è evidente la colpevolezza diretta dei tre operatori, ancora una volta denunciamo le responsabilità delle autorità (Parlamento, Governo, Regioni, Comuni, ASL, ecc.) e dei sindacati CGIL, CISL e UIL che continuano ad ignorare la necessità di una selezione del personale al fine di evitare che nei servizi rivolti a individui non in grado né di reagire alle violenze subite, né a segnalarle, vengano assunti soggetti con gravi disturbi della personalità.

 

 

I neonati-cavie di londra

 

In un ospedale di Londra, 122 neonati prematuri sono stati impiegati come cavie per testare un nuovo macchinario: 28 sono morti e 15 hanno riportato danni cerebrali gravissimi.

La sperimentazione era stata autorizzata a condizione che i genitori fossero adeguatamente informati e sottoscrivessero un atto di consenso.

Ciò non è accaduto. Anzi, in alcuni casi, erano state addirittura falsificate le firme dei congiunti.

 

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