Prospettive
assistenziali, n. 136, ottobre-dicembre 2001
Per non dimenticare
REALTÀ UMANE E SOCIALI DA PREVENIRE
E RISOLVERE (N. 11)
Maestri
d’asilo rinviati a giudizio per pedofilia
A seguito di un’istruttoria durata più di quattro
anni, sono stati rinviati a giudizio per pedofilia due maestri d’asilo: un
italiano M.B. di 31 anni e D.A., spagnolo, di 33 anni.
I fatti risalgono all’inverno del 1997 e riguardano un
centro situato nel quartiere di Bruxelles, dove i funzionari comunitari mandano
i loro figli nei primi anni di vita.
Secondo l’accusa, sei bambini sotto i tre anni, tra
cui anche un soggetto con handicap, venivano trasportati con una camionetta
dall’asilo in una casa vicina dove veniva loro praticata un’iniezione e quindi
subivano abusi.
Anche in Belgio, come in Italia, non vi sono
disposizioni che prevedano l’effettuazione obbligatoria di esami psicologici,
al fine di evitare che operatori con profondi disturbi della personalità
possano lavorare a contatto di soggetti incapaci di autodifendersi.
Organi di
bambini venduti in Inghilterra
Dopo i cuori rubati, ora le ghiandole vendute.
L’ospedale pediatrico di Liverpool espiantava gli organi ai bambini morti,
mentre a quelli vivi asportava il timo e lo vendeva a ditte farmaceutiche. Ogni
ghiandola veniva pagata cinque sterline.
Il tutto veniva praticato all’insaputa dei genitori.
Il timo è una ghiandola a secrezione interna ben
evidente nell’infanzia, ma atrofica nell’adulto.
La rimozione di una parte o dell’intera ghiandola è
una pratica comune durante gli interventi al cuore praticati ai bambini.
Le rivelazioni hanno fatto ulteriormente indignare i
genitori dei bambini deceduti nell’ospedale, ai quali erano stati prelevati,
senza autorizzazione alcuna, gli organi.
Alcuni di loro hanno creato una associazione che si
batte per conoscere la verità, compresi i nomi delle ditte farmaceutiche che
compravano gli organi.
Un Comune in
attivo non ha i soldi
per l’asilo
nido
Riportiamo la
lettera apparsa sulla rubrica “Specchio dei tempi” de La Stampa del 1°
luglio 2001 che ci dovrebbe far riflettere sulla asserita mancanza permanente
di risorse economiche per i servizi necessari per i più deboli: «Sono una
cittadina di Val della Torre a due passi da Torino e a 2001 anni luce dalla
civiltà. Per la prima volta ho assistito ad una riunione della giunta comunale
perché interessata alla decisione relativa alla convenzione con l’asilo nido di
un Comune limitrofo essendone il nostro sprovvisto. Dopo avermi più volte
ribadito che la convenzione non sarebbe stata rinnovata per mancanza di fondi
(costo totale annuo per 5 bam-bini di cui una portatrice di handicap 50
milioni) scopro che il bilancio è in attivo di mezzo miliardo. Perché allora
investire ingenti capitali su altre opere e non garantire un servizio basilare
alle
famiglie?».
Giovane con
handicap subisce violenze
da due amici
dell’oratorio
Ha subìto violenze dagli amici dell’oratorio, due
ragazzi minorenni che conosceva da anni, perché frequentavano la stessa
parrocchia, a Moncalieri, Torino. Con la scusa di vedere riviste e
videocassette hard, lo hanno portato con loro, in un garage. La vittima degli
abusi è un giovane handicappato.
Cristian (che non è il suo vero nome) ha 25 anni. È un
ragazzo fragile, reso ancor più debole dal suo handicap, l’oligofrenia, che lo
rende pressoché indifeso di fronte a qualunque fattore esterno. Un’invalidità
totale, che si porta dietro dalla nascita. Ma che ha sconfitto nel momento in
cui, vincendo tutte le sue difficoltà di comunicare, ha raccontato l’accaduto
agli operatori che lo seguono nei doposcuola di “Estate Ragazzi”. Poi ai
carabinieri che, dopo aver compiuto una serie di delicate verifiche, hanno
denunciato per violenza sessuale i due minorenni L.A. e V.T., rispettivamente
15 e 17 anni.
(da La Stampa del 3 luglio 2001)
Bimbo cieco
caduto dal terzo piano
dell’istituto
Martuscelli di Napoli
Come è stato riferito su Avvenire del 5 luglio 2001 «non
si spiegano, i soccorritori giunti sul posto nel quartiere collinare del
Vomero, come Sandro sia rimasto in vita, dopo quel volo di ieri mattina dal
terzo piano durato decine di metri; non si spiega, il padre, perché “abbiano
lasciato solo mio figlio, undici anni, cieco, sofferente di crisi epilettiche e
affetto da gravi problemi psichici”».
Il bambino ha riportato la frattura delle braccia.
Inoltre è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico
consistente nell’asportazione della milza.
Da parte nostra, ancora una
volta dobbiamo ribadire l’assoluta priorità della prevenzione.
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