Prospettive assistenziali, n. 143, luglio-settembre 2003

 

 

una delibera della regione piemonte per la sperimentazione di progetti di “vita indipendente”

 

 

Sul n. 137, 2002 di Prospettive assistenziali abbiamo pubblicato l’articolo di G. Pellis “L’assistenza personale autogestita: una realtà innovativa per le persone con handicap fisico molto grave”, in cui veniva illustrato il progetto di “Vita indipendente” deliberato dal Cisap, Consorzio dei servizi socio-assistenziali dei Comuni di Collegno e Grugliasco (Torino).

Riportiamo ora le parti salienti della deliberazione della Giunta della Regione Piemonte 25 marzo 2003, n. 22-8775, che definisce i criteri per la sperimentazione dei piani progettuali di “Vita indipendente” e le  modalità per l’assegnazione dei finanziamenti agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali.

 

 

Testo della deliberazione

 

destinatari del progetto

Destinatari del progetto sono:

– esclusivamente persone portatrici di grave disabilità motoria e di età compresa tra i 18 e 64 anni;

– persone inserite in contesti lavorativi, o formativi, e sociali, per cui l’assunzione di assistenti personali garantisce loro una piena integrazione sociale. A tale proposito nel proprio piano personalizzato gli interessati devono dimostrare quali positivi risultati a sostegno delle proprie esigenze e necessità comporti l’attuazione di un progetto di vita indipendente; persone con capacità di autodeterminazione in quanto devono gestire in modo autonomo la propria esistenza e le proprie scelte. Devono essere consapevoli che l’assunzione di assistenti personali, individuati e formati direttamente, li vede impegnati nel ruolo di datori di lavoro con tutti i diritti e doveri che ne conseguono. Devono pertanto manifestare una chiara volontà di sperimentare e vivere il percorso di Vita indipendente.

 

Tipologia dell’intervento

– i progetti di Vita indipendente sono finalizzati all’assunzione di assistenti personali, con l’unica finalità di accompagnare l’individuo con disabilità ad organizzarsi e vivere momenti di partecipazione alla vita pubblica e di socializzazione; non devono, infatti, essere interpretati come interventi di sostegno al nucleo familiare, azione, peraltro, già ricompresa nei finanziamenti di cui alla legge 162/98, né come interventi sostitutivi dell’attività di assistenza tutelare, né come interventi di carattere sanitario di competenza infermieristica e/o riabilitativa.

 

contributo

– il contributo per la Vita indipendente di norma è alternativo all’erogazione di altri interventi di natura economica e di interventi di aiuto domestico da parte degli enti gestori; può, tuttavia, essere parte di un progetto che vede un mix di interventi complementari concordati con l’ente gestore delle funzioni socio-assistenziali e l’Asl, quali le attività di assistenza tutelare e le cure domiciliari;

– il contributo è previsto per interventi anche della durata di 24 ore;

– l’entità del contributo è commisurata a parametri di reddito personale, al complesso delle risorse a disposizione della persona disabile (sia in termini economici, sia di aiuti già disponibili ed utilizzati, sia abitativi) ed al contesto ambientale di riferimento.

 

valutazione dei piani progettuali da parte degli enti gestori

– Gli enti gestori delle funzioni socio assistenziali devono pertanto rimodulare, d’intesa con gli interessati, le istanze a suo tempo presentate alla luce dei nuovi ulteriori criteri. A tale proposito, i singoli piani individuali devono essere valutati, in merito all’efficacia del progetto rispetto allo sviluppo della vita indipendente ed all’integrazione sociale, dall’Unità valutativa handicap o da apposita Commissione costituita da rappresentanti dei servizi socio assistenziali e dei servizi sanitari.

 

assegnazione del contributo regionale

– Considerato che la sperimentazione è prevista su tutto il territorio regionale, si ritiene opportuno consentire ai 41 enti gestori, che hanno manifestato la disponibilità alla sperimentazione medesima, l’avvio di almeno un progetto, prevedendo l’attribuzione a ciascuno di loro di un contributo pari ad euro 20.658,28, che verrà assegnato solo a riscontro della rispondenza del piano progettuale ai nuovi criteri.

– Tenuto conto che con tale attribuzione non si esaurisce la somma accantonata e nell’eventualità, tra l’altro, che alcuni enti gestori non riscontrino tra i propri piani progettuali soggetti idonei da inserire nella sperimentazione, le ulteriori risorse finanziarie verranno distribuite in relazione al numero di progetti rispondenti ai nuovi criteri presentati dai singoli enti gestori ed alla popolazione disabile residente;

– gli enti gestori dovranno inviare al Settore “Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale” - Assessorato alle politiche sociali - Corso Stati Uniti 1 - 10128 Torino - i propri piani progettuali rimodulati, individuando i soggetti da inserire nella sperimentazione nel pieno rispetto del concetto di vita indipendente, entro il 30 aprile 2003;

– i progetti rimodulati, valutati positivamente dal Gruppo di lavoro interassessorile sull’handicap, verranno approvati con determinazione dirigenziale. Con la stessa determinazione si provvederà all’assegnazione agli enti gestori, i cui piani progettuali sono stati valutati positivamente, dei relativi finanziamenti ed alla contestuale erogazione.

 

 

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