Prospettive assistenziali, n. 152, ottobre - dicembre 2005
Notiziario
della Fondazione promozione sociale
IL NOSTRO GRAZIE ALLA FAMIGLIA VASSALLO PER
Approfitto
di questo spazio per ringraziare i coniugi Orsola e Lino Vassallo per aver
raccolto la sfida della famiglia Santanera, che ha
permesso la costituzione della nostra Fondazione e per la fiducia riposta in
chi attualmente vi opera.
Ho
chiesto il permesso di raccontare il loro percorso di avvicinamento
all’idea di donare alla Fondazione un alloggio che affittavano allo scopo di
aumentarne sia il patrimonio, sia gli introiti derivanti dall’affitto
dell’appartamento.
L’arrivo
di nuova linfa in termini di risorse è stato accolto con grande
riconoscenza, ma ciò che più mi ha favorevolmente colpita è stata la
motivazione con cui hanno accompagnato la donazione. I
signori Vassallo desiderano, infatti, con il loro esempio, far sì che
anche altre persone si convincano della validità della nostra proposta di
tutela per chi non è autosufficiente (1): essi conoscono da molti anni alcuni
membri del Consiglio e
Hanno
saputo della Fondazione parlando con il Consigliere che rappresenta nel
Consiglio di amministrazione l’Utim,
Unione per la tutela degli insufficienti mentali, la loro associazione.
Vivono,
come tante famiglie che hanno un figlio con handicap intellettivo grave e non
hanno altri figli o parenti prossimi, l’angoscia di chi si occuperà del suo
benessere psico/fisico, quando loro non ci saranno
più.
Allo
scopo hanno individuato una lontana parente che si è resa disponibile per
svolgere il ruolo di tutore. Tuttavia non erano ancora
tranquilli, perché se da un lato Marco è garantito sul piano degli affetti, a
loro avviso non lo è abbastanza sul piano dei diritti, in quanto il futuro
tutore non ha maturato sufficienti conoscenze nel settore delle norme che
tutelano questi soggetti.
Sanno,
per l’esperienza che hanno maturato come volontari
dell’Utim, che una persona ricoverata deve invece
poter contare su qualcuno che vigili attentamente e, se necessario, sappia
intervenire con cognizione di causa per ottenere dalle istituzioni il rispetto
dei suoi diritti.
Per
questo hanno trovato interessante la proposta contenuta nell’articolo 16 dello
Statuto della Fondazione e mi hanno contattato, in
quanto Presidente, per verificare se
In
cambio, se per
Questo,
come dicevo all’inizio, anche per incoraggiare altre famiglie, alle prese con
gli stessi problemi, a compiere un passo analogo e ad avere fiducia nella
Fondazione.
La donazione modale
Ottenuto
il parere favorevole del Consiglio di amministrazione,
mi sono incontrata sia con la famiglia Vassallo, sia con il notaio per definire
nel dettaglio la donazione modale.
Il 20 settembre 2005, con atto rogito presso il Notaio M. R., che ha
fornito gratuitamente la sua prestazione, è stata predisposta la donazione modale con la quale
civile abitazione sito in Comune di ……, via ……, costituiti da alloggio posto al
piano primo (secondo fuori terra), autorimessa privata al piano seminterrato e
cantina allo stesso piano seminterrato, di
proprietà dei signori Lino Vassallo, nato a ……….
il ………….., ed Orsola Alessio, nata a …………
il …………. Detti immobili sono censiti al Catasto fabbricati al Foglio ……,
particella ……, subal-
terni …….
«Alla donazione, per comune
intenzione delle parti, sarà apposto il seguente onere a carico della parte
donataria:
«
«In particolare
a) alla verifica dell’idoneità
funzionale della struttura di ricovero, assumendo le
eventuali iniziative per il trasferimento di Marco presso altra valida
struttura;
b) alla verifica della
correttezza delle cure medico-infermieristiche, nonché,
occorrendo, alle prestazioni riabilitative;
c) alla verifica dell’igiene
ambientale e personale;
d) alla verifica della quantità e
della qualità del vitto che viene somministrato;
e) a tutti gli altri interventi
finalizzati ad assumere una degenza adeguata alle esigenze personali di Marco, nonché ad una sua idonea vita di relazione;
di attribuire conseguentemente al presidente della Fondazione ogni e più
ampio potere per la stipula dell’atto con facoltà di emettere tutte le
dichiarazioni necessarie e conseguenti, anche di carattere fiscale, nonché
l’assunzione a carico della fondazione degli oneri di cui sopra».
Grande è
la gratitudine per i signori Vassallo (e per la nostra
prima sostenitrice, Luisa Ponzio) (2) per il segno tangibile della loro fiducia
nei confronti della nostra Fondazione.
Sarà ora
nostra cura e preoccupazione principale rispettare gli impegni assunti, che
abbiamo ragionevolmente ponderato e accettato proprio perché siamo in grado,
già oggi, di assolverli nel miglior modo possibile. La fiducia è una cosa seria
e sappiamo che non mancano tristi esempi al riguardo. Non ultimo il caso di
quel responsabile di un’associazione nota che aveva accettato
in eredità l’alloggio di una vedova con l’impegno di occuparsi del figlio
handicappato intellettivo superstite.
Passato
qualche tempo, questo signore pensò bene di ricoverare il giovane e di vendere
l’alloggio, intascandone il ricavato.
Nel
nostro caso questo non può accadere. Marco sarà comunque
ricoverato in una comunità alloggio pubblica e, in ogni caso, ci sarà un tutore
che potrà verificare se e come
In ogni
caso desidero precisare che
In
questi ultimi mesi, ad esempio, vi è stato modo di avvicinarci: per
l’indicazione di un servizio comunale, per un confronto sui problemi di salute
di Marco ed eventuali percorsi di cura praticabili, per una visita nella
comunità di pronto intervento in cui è stato ospitato per qualche tempo, per
conoscere il suo futuro tutore.
Sono piccoli passi
di “avvicinamento” per rinnovare la stima e la fiducia reciproca e, per parte
nostra, cominciare a conoscere Marco e le sue esigenze: il primo passo
fondamentale per poterlo un domani tutelare davvero.
Maria Grazia Breda
(1) Ricordo che in base all’articolo 16 dello statuto della
Fondazione promozione sociale «il
Consiglio di amministrazione della Fondazione può deliberare l’assunzione della
tutela dei diritti e degli interessi morali e materiali di coloro che hanno
effettuato una donazione alla Fondazione a condizione che:
- il valore economico della donazione sia
ritenuto adeguato dal Consiglio di amministrazione;
- il donatore abbia concordato con il
Consiglio di amministrazione i contenuti e le modalità
dell’intervento richiesto;
- detto intervento diventi esecutivo
esclusivamente nei casi in cui il donatore, a causa della gravità del suo stato
di salute, non sia più in grado di autotutelarsi.
Il Presidente pro tempore
o il Vice Presidente o un Consigliere o il Segretario-Tesoriere della
Fondazione assume la tutela della persona di cui al comma precedente che lo abbia designato per iscritto quale suo tutore, sempre che
l’Autorità giudiziaria abbia provveduto alla relativa nomina».
(2) Si veda il Notiziario della Fondazione promozione
sociale, Prospettive assistenziali,
n. 151, 2005.
www.fondazionepromozionesociale.it