Prospettive assistenziali, n. 158, aprile - giugno 2007
Notiziario
della Fondazione promozione sociale
CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA DI TUTELA E DI
AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO
Nell’arco
dei previsti cinque incontri, tenutisi dal 27 febbraio al 27 marzo e svoltisi
presso il Centro servizi per il volontariato Vssp di
Torino, sono stati trattati diversi argomenti al fine di soddisfare le
essenziali necessità formative di un volontario tutore o amministratore di
sostegno. In sintesi: la normativa che regola gli uffici di protezione dei
soggetti incapaci di tutelarsi; i bisogni della persona tutelata con
particolare riguardo ai soggetti con handicap intellettivo grave ed agli
anziani malati cronici non autosufficienti; gli strumenti utili per il tutore
al fine di difendere i diritti della persona tutelata; gli aspetti
amministrativi e patrimoniali della tutela; il volontario tutore e l’esperienza
dell’Associazione tutori volontari, nonché il ruolo
dei nuovi Uffici provinciali di pubblica
tutela istituiti dalla Regione Piemonte.
Nei
singoli incontri è stata distribuita ampia documentazione (che è possibile
scaricare anche dal sito www.tutori.it) e al termine del corso è stato
consegnato un attestato finale di partecipazione a chi ha frequentato tutti e
cinque gli incontri.
Il primo
appuntamento ha visto la partecipazione del Giudice tutelare del Tribunale di
Torino, Marisa Gallo, che ha relazionato sulla
normativa che regola la tutela e l’amministrazione di sostegno, con cenni anche
all’istituto dell’inabilitazione. L’intervento è stato chiaro ed esaustivo
nonostante il limitato tempo a disposizione.
Tra
tutti gli articoli del codice
civile citati dal Giudice tutelare, risulta di particolare importanza per il tutore l’articolo 357
«Funzioni del tutore. - Il tutore ha la cura della persona del minore [e
dell’interdetto], lo rappresenta in tutti
gli atti civili e ne amministra i beni».
L’appuntamento
successivo è stato centrato su “I bisogni fondamentali delle persone incapaci di autodifendersi: soggetti colpiti da malattie invalidanti
(ictus, demenza, ecc.) o da handicap intellettivo gravissimo” con Enzo Bozza, presidente dell’Unione per la tutela
degli insufficienti mentali (Utim) e Luisa Ponzio,
dell’Unione per la lotta contro l’emarginazione sociale (Ulces).
Sono
stati trattati gli aspetti di cura della persona incapace di tutelarsi
intendendo essenzialmente per cura l’analisi dei bisogni e la tutela dei
diritti, e non l’assistenza diretta, ed è stata riferita l’esperienza dell’Utim in merito alla possibilità di presentare la domanda di interdizione senza avvalersi di un legale.
Il terzo
appuntamento “Esperienze del Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti in materia di cure socio-sanitarie e di
contribuzioni economiche”, ha visto l’intervento di Maria
Grazia Breda, presidente
della Fondazione promozione sociale, che ha approfondito gli argomenti trattati
nel precedente incontro. È stata l’occasione per ricordare i doveri delle
istituzioni che troppo spesso, purtroppo, approfittando dei legami affettivi
esistenti tra l’interdetto e i suoi familiari, nonché
della scarsa conoscenza dei diritti da parte degli stessi, scaricano competenze
assistenziali e di cura alla famiglia e/o al tutore, quando in realtà gli
obblighi assistenziali verso una persona interdetta maggiorenne spettano ai
Comuni e gli obblighi di cura sanitaria o socio-sanitaria spettano alle Asl.
L’argomento
del quarto incontro è stato quello della “Gestione amministrativa e
patrimoniale delle tutele e delle amministrazioni di sostegno”. Eleonora Venesia e Giuseppe Gargano dell’Associazione tutori
volontari hanno relazionato sulla gestione della
tutela seguendo, con riferimenti pratici, il percorso che il tutore e
l’amministratore di sostegno compiono dal momento della nomina a quello della
cessazione della loro attività. Pertanto: il giuramento del tutore,
l‘inventario, la rendicontazione,
la chiusura della tutela, ecc., con una particolare attenzione questa volta
all’aspetto della gestione amministrativa e patrimoniale.
L’ultimo
incontro sul tema “Il ruolo dell’Ufficio provinciale di pubblica tutela e dei
volontari” ha visto l’intervento di Giuseppe D’Angelo, dell’Associazione tutori
volontari e di Matilde Ercole, Assistente sociale dell’Ufficio di pubblica
tutela della Provincia di Torino. D’Angelo ha
illustrato l’esperienza maturata dall’Associazione tutori volontari: le attività
di formazione e informazione messe in campo, le tutele assunte dai tutori
volontari, l’analisi della normativa in materia e le prese di posizione con
particolare riguardo alla creazione degli Uffici provinciali di pubblica
tutela. Matilde Ercole ha approfondito la normativa regionale relativa a detti
neonati Uffici ed ha fornito alcune prime indicazioni operative.
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