Prospettive assistenziali, n. 160, ottobre - dicembre 2007
Notiziario
della Fondazione promozione sociale
C’è una relazione tra
Come sanno i lettori
di Prospettive assistenziali
tra le associazioni rappresentate nel Consiglio di amministrazione della Fondazione
promozione sociale vi è anche l’Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive
e affidatarie).
Non è mancata
occasione in cui sia stata posta la domanda su quale nesso può esserci tra un
minore adottato o affidato (e le rispettive famiglie adottive e affidatarie)
con i temi affrontati dalla Fondazione promozione sociale, prevalentemente
incentrata sulla tutela delle persone non autosufficienti a causa di malattia o
di grave minorazione intellettiva.
Ebbene, in primo
luogo occorre ricordare che ciascuna famiglia aderente all’Anfaa ha in primo
luogo l’opportunità di essere costantemente informata sulle iniziative messe a
punto dalla Fondazione volte alla migliore tutela possibile di chi diventa anziano
cronico non autosufficiente. Infatti non sono mancati
i sostegni diretti a famiglie aderenti all’Anfaa che si sono trovate a dover
difendere il diritto alle cure sanitarie di un proprio congiunto.
Grazie al canale di
comunicazione tra l’Anfaa e
Oltre a questo aspetto, pur importante, da un anno a questa
parte si è rivolta alla Fondazione una
famiglia adottiva alla ricerca di aiuto e sostegno specifico per i figli ormai
adulti, ma non pienamente autonomi. Di
seguito riportiamo sinteticamente il profilo dei giovani coinvolti, le
richieste della famiglia, le proposte suggerite dalla Fondazione.
La famiglia
adottiva
I signori A. e G.
hanno due figli adottivi: Francesca di anni 33 e Mauro
di 37 (i nomi sono di fantasia). Sono stati adottati rispettivamente a 2 e 3
anni. Mauro vive ancora con loro ed ha manifestato nel tempo una forma di
psicosi medio-grave. Attualmente
svolge un’attività lavorativa che è stata procurata grazie all’influenza del
padre nei riguardi del titolare dell’azienda in cui è inserito. Si tratta
quindi di un rapporto di lavoro assai precario che, nel caso venisse a mancare
il papà, è facile pensare che venga meno. In ogni caso Mauro non è
assolutamente in grado di gestire il denaro e, soprattutto, non si considera
malato.
La sua posizione è apparsa quindi
subito assai complessa, anche perché
Francesca
Per il momento
prendiamo in esame solo la storia di Francesca, che ha un handicap intellettivo
di medio grado, associato ad una leggera forma di psicosi, di cui la famiglia
non era stata informata al momento dell’adozione. Da qualche mese è ospite di una comunità alloggio socio-assistenziale della
Città di Torino. Si tratta di un inserimento giunto al termine di un percorso
condiviso dalla famiglia con la giovane e i servizi socio-assistenziali del
quartiere di residenza, perché ormai Francesca non sopportava più di stare in
casa, pur avendo un legame profondo con entrambi i genitori.
Quando la famiglia
si avvicina alla Fondazione la giovane sta svolgendo
un’attività di tirocinio presso la mensa di una struttura residenziale per anziani
per alcune ore al giorno. I genitori sono soddisfatti della sistemazione di
Francesca e abbastanza tranquilli pensando al suo futuro, anche se non mancano
le lagnanze circa il personale educativo (troppo giovane e, quindi, a loro
avviso poco severo): nella conduzione della
comunità (sempre per i motivi di cui sopra) non c’è abbastanza
attenzione alle “cose di casa”, ad esempio alla preparazione dei pasti, al
lavaggio degli indumenti.
Ciononostante ammettono che
Francesca ha compiuto cambiamenti importanti e
positivi. Resta il dubbio di cosa potrà accadere, un domani che loro non ci
saranno più a vigilare e ad intervenire se necessario in sua difesa. È la
psicologa della comunità alloggio che li ha indirizzati alla Fondazione
promozione sociale per vedere se Francesca può rientrare nella proposta di
tutela specifica che
Primi risultati
Con i signori A. e
G. ci siamo incontrati più volte sia per comprendere le esigenze dei figli, sia
per mettere a fuoco i loro bisogni specifici a fronte delle concrete
possibilità di intervento della Fondazione. La
famiglia è intervenuta anche ad alcuni incontri da noi promossi per far
conoscere le modalità di donazione già attivate dalla Fondazione con la signora
Luisa Ponzio e la famiglia Vassallo (2) e concordano
nel ritenere che questa soluzione (la donazione modale) sia idonea per
soddisfare le loro preoccupazioni per il “dopo di noi” di Francesca.
La famiglia non
esita a consultare
I genitori sono
molto preoccupati. Conoscono la figlia e sanno perfettamente che, se non è
impegnata in attività concrete almeno per una parte della giornata, ne risente
immediatamente il suo equilibrio psico-fisico.
Accettano quindi la
nostra proposta di coinvolgere direttamente il Centro provinciale per l’impiego
e di essere accompagnati all’incontro dalla volontaria del Csa
(Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base) di cui
La rappresentante
del Csa fissa un appuntamento con gli uffici
provinciali e, come ci dirà in seguito il papà di Francesca, la presenza della
nostra volontaria all’incontro, a cui partecipa anche la giovane, è
significativa.
Infatti, oltre ad essere ricevuti più
che cordialmente, il personale dedica loro anche tutto il tempo necessario per
esporre con calma il profilo lavorativo di Francesca ed illustrare le criticità
emerse nelle sue precedenti esperienze, ma anche le potenzialità presenti su
cui puntare.
Definito di comune
accordo il quadro della situazione, la responsabile del centro provinciale per l’impiego propone la presa in carico
di Francesca da parte della collega che espressamente si occupa di progetti di
inserimento mirato per soggetti con problemi psichici. Viene
richiesto inoltre l’appoggio dell’educatore dell’Asl
di riferimento per l’invio di Francesca ad un percorso di orientamento al
lavoro che avrà inizio dopo pochi giorni. L’educatore svolgerà un ruolo di
monitoraggio costante, finalizzato a verificare la reale occupabilità
di Francesca, ma anche la nostra volontaria offre alla famiglia la sua piena
collaborazione e disponibilità ad interessarsi della giovane, su richiesta dei genitori.
La famiglia si è resa conto che,
per il personale della cooperativa che gestisce la comunità alloggio, non vi era alcun interesse a trovare una vera occupazione per la
figlia, ma solo il bisogno di tenerla occupata una parte della giornata. È
invece assai rilevante per Francesca poter dimostrare di essere in grado di
guadagnarsi uno stipendio, anche se modesto, per le proprie necessità e per
contribuire al pagamento della retta della comunità alloggio. Speriamo quindi
vivamente che il percorso iniziato abbia un esito positivo
con l’assunzione, anche a metà tempo, di Francesca.
Altre forme di collaborazione e sostegno
Inoltre, per cercare
di attutire le preoccupazioni per il presente,
Quindi, anche se non è stato
ancora siglato alcun accordo formale, si è rivelato sicuramente proficuo l’incontro tra la famiglia adottiva e
(1) In base all’articolo 16 del nuovo statuto della
Fondazione, così come modificato in data 17 luglio 2007 «il Consiglio di amministrazione della Fondazione può deliberare
l’assunzione della tutela dei diritti e degli interessi morali e materiali di
coloro che hanno effettuato una donazione alla Fondazione o per conto di loro
congiunti o di altre persone a condizione che: il valore economico della
donazione sia ritenuto adeguato dal Consiglio d’amministrazione; il donatore
abbia concordato con il Consiglio di amministrazione i contenuti e le modalità
dell’intervento richiesto; detto intervento diventi esecutivo esclusivamente
nei casi in cui il donatore, a causa della gravità del suo stato di salute, non
sia più in grado di autotutelarsi».
(2) Cfr. Notiziario della
Fondazione promozione sociale, Prospettive
assistenziali, n. 155, 2006.
(3) L’Associazione tutori volontari,
www.tutorivolontari.it, si rivolge a persone interdette o in amministrazione di
sostegno e ai loro familiari e si propone di difendere i diritti e gli
interessi delle persone interdette. La sede è anch’essa presso gli uffici della
Fondazione promozione sociale, via Artisti 36, Torino.
www.fondazionepromozionesociale.it