Prospettive assistenziali, n. 160, ottobre - dicembre 2007
Notiziario
dell’Unione per la tutela degli insufficienti mentali
AUDIZIONE DELLA IV COMMISSIONE
DEL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO SUI SERVIZI RESIDENZIALI PER I SOGGETTI CON
HANDICAP INTELLETTIVO
Il 6 settembre 2007
l’Utim è stata audita dalla IV Commissione del Consiglio
comunale di Torino in merito ai servizi residenziali per disabili.
Per l’occasione l’Utim ha elaborato un
documento che è stato posto a disposizione degli intervenuti fra i quali, oltre
alla Presidente della Commissione ed ai numerosi Commissari, erano presenti
l’Assessore ai Servizi Sociali,
Il documento è stato
dunque illustrato dal presidente dell’Utim.
In seguito è
intervenuta la signora Marilde Rossi, funzionaria dell’Area disabili del Comune
di Torino che, in breve, ha convenuto sulla situazione evidenziata dall’Utim; in più si è soffermata sul numero sempre più elevato
di persone che chiedono l’intervento dei servizi sociali per un ricovero
residenziale: molti sono anziani ma ci sono anche
sempre più giovani che hanno bisogno di notevole sostegno e che presentano
disturbi di tipo relazionale e/o autismo.
Ha sottolineato infatti che dal gennaio 2005 al giugno 2007 il
saldo fra nuovi ingressi e dismissioni nelle strutture residenziali è stato di
+155 persone inserite; da tale andamento ha affermato che i servizi sociali
prevedono dalle 70 alle 80 persone che annualmente faranno richiesta di
ricovero in comunità alloggio.
La
signora Rossi ha sottolineato la mancanza di una vera e propria lista di attesa perché,
come è noto, le famiglie tendono fino all’ultimo a tenere presso il proprio
domicilio la persona con handicap e solo quando non possono più occuparsene
chiedono il ricovero.
Infine, intervenendo
sul merito delle attività esterne che i gestori delle comunità alloggio accreditate dovrebbero garantire per almeno 4 ore
giornaliere al di fuori delle stesse, la signora Rossi ha assicurato che il
Comune di Torino si sta adoperando perché tale condizione sia garantita; anzi
ha sottolineato che in fase di rinnovo di accreditamento la mancata indicazione
del luogo e delle modalità in cui si effettuano le attività può essere motivo
di esclusione.
Dopo un breve
intervento del Consigliere Gallo nel corso del quale ha sollecitato la
Commissione a proseguire, come fatto in passato, ad effettuare
visite nei servizi residenziali, il presidente dell’Utim
ha potuto replicare.
In questa fase si è
soffermato in particolare sull’importanza della programmazione degli interventi
edilizi e dunque sul coordinamento con l’Assessorato alla casa del Comune e della Re-
gione, perché vengano predisposte le strutture
necessarie ad assicurare una “casa” a tutte le persone con handicap che, come
riconosciuto anche dai servizi sociali, sempre più numerose ne fanno richiesta.
In quanto alla
mancanza di una lista di attesa ha fatto presente che
se è vero che le famiglie si rivolgono ai servizi solo al “termine”, quando
proprio non sono più in grado di dare in famiglia l’assistenza necessaria, è
pur vero che i servizi sociali sono ben a conoscenza quanto meno del numero di
utenti che sono inseriti nei servizi diurni, della loro età (e soprattutto di
quella dei familiari che se ne occupano).
Dunque è possibile
avere una idea, basata sui dati, del numero di
ricoveri che saranno richiesti nell’immediato futuro e quindi sulla urgenza di
provvedere all’attivazione di nuove strutture residenziali se non vogliamo
continuare a ricoverare fuori Torino come purtroppo è avvenuto per tanti casi
negli ultimi anni.
Infine, il
presidente dell’Utim ha insistito molto perché non
sia automatica la dimissione dalla frequenza del Centro diurno, usufruito da
anni, delle persone che vengono ricoverate in comunità
alloggio.
Ha chiesto dunque
che tale possibilità sia da valutare caso per caso in
Commissione Uvh (Unità valutativa handicap) quando,
ha ricordato nuovamente, la famiglia viene sentita dalla stessa Commissione.
Anche su questo argomento ha messo l’accento sulla necessità che le
varie Commissioni Uvh avvisino la famiglia sulla
possibilità di essere sentita e, se lo desidera, di farsi accompagnare da un
esponente di una associazione di tutela.
Il presidente dell’Utim ha rilevato nel merito che il Comune di Torino,
nonostante i suoi rappresentanti siano copresidenti
della Commissione Uvh, non ha mai provveduto
a comunicare alle famiglie questo loro diritto e ha chiesto dunque che
si provveda in futuro.
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