Prospettive assistenziali, n. 162, aprile-giugno 2008
CSA E
FONDAZIONE PROMOZIONE SOCIALE: CHI SIAMO, CHE COSA
FACCIAMO, COME POTETE COLLABORARE O AIUTARCI
- Fondazione
Promozione sociale, Onlus, le cui principali
attività riguardano la promozione dei diritti dei
soggetti deboli, la consulenza gratuita per l’opposizione alle dimissioni dagli
ospedali e dalle case di cura private convenzionate delle persone colpite da
patologie invalidanti e da non autosufficienza che necessitano ancora di essere
curate e che non possono essere seguite a domicilio, la corretta attuazione
delle vigenti leggi in materia di contribuzioni economiche, la tutela personale
(da definire caso per caso in base alle specifiche esigenze) del “durante e
dopo di noi” dei soggetti attualmente o in futuro incapaci di autodifendersi;
- Anfaa
(Associazione nazionale famiglie adottive ed affidatarie), ente morale ed Onlus, che si occupa dal
- Aps (Associazione promozione sociale), Onlus, le cui principali attività riguardano la
pubblicazione dal 1968 della rivista trimestrale Prospettive assistenziali e dal 1976 del
notiziario Controcittà, nonché della
diffusione e vendita dei libri delle collane “Quaderni di promozione sociale”
edita da Rosenberg & Sellier
e “Persona e società: i diritti da conquistare” pubblicata dall’Utet Libreria e dall’Utet
Università;
- Ulces (Unione per la lotta contro
l’emarginazione sociale), ente morale e Onlus,
che opera dal 1965 per la prevenzione delle situazioni di esclusione
sociale e per la promozione dei diritti dei soggetti deboli. Possiede la
collana di cui sopra e predispone i relativi testi il cui elenco
è riportato più avanti. Nei casi di maltrattamento delle persone assistite partecipa
ai processi penali costituendosi parte civile;
- Utim (Unione per la tutela degli insufficienti
mentali), Onlus, che provvede dal 1991 non solo
alla difesa delle persone con handicap intellettivo, ma anche alla
predisposizione delle pratiche inerenti l’interdizione
e la tutela delle persone totalmente e definitivamente incapaci di
autodifendersi ed alla consulenza gratuita sull’amministrazione di sostegno.
- l’Asvad (Associazione solidarietà e volontariato a domicilio), Onlus, che opera per lo
sviluppo delle prestazioni domiciliari rivolte alle persone (minori, adulti e
anziani) non autosufficienti o in gravi difficoltà;
- l’Associazione
tutori volontari, Onlus, il cui campo d’azione concerne l’interdizione, la tutela,
l’inabilitazione, la curatela, l’amministrazione di sostegno, nonché
l’amministratore provvisorio;
- il Comitato per
l’integrazione scolastica che opera per assicurare il diritto allo studio
di tutti i soggetti in situazione di handicap, con particolare riguardo all’integrazione nella scuola dell’obbligo e nella
formazione professionale di coloro che hanno una minorazione intellettiva;
pubblica il notiziario bimestrale Handicap
e scuola.
4. Il volontariato dei diritti
Tutte le organizzazioni aderenti al Csa
e
Infatti, il volontariato dei diritti si caratterizza per
gli interventi finalizzati alla rimozione delle cause dell’emarginazione delle
persone deboli (può capitare ad ognuno di noi di diventare incapaci di autodifendersi!); interviene altresì per il
riconoscimento di diritti esigibili per i suddetti individui e per la loro
corretta attuazione. Opera, quindi, perché siano approvati i provvedimenti
normativi (leggi, delibere, ecc.) necessari per garantire le esigenze
fondamentali:
- ai minori privi di adeguato
sostegno da parte dei loro nuclei d’origine;
- alle persone con handicap
intellettivo e limitata o nulla autonomia;
- agli adulti e agli anziani colpiti da patologie
invalidanti e da non autosufficienza (ictus, infarti, pluripatologie,
morbo di Alzheimer e altre forme di demenza senile).
5. I principali risultati raggiunti
I principali risultati raggiunti dalle organizzazioni
facenti parte del Csa
possono essere così riassunti:
- approvazione delle leggi 431/1967 e 184/1983 relative
all’adozione dei minori privi di sostegno morale e materiale da parte dei loro
congiunti di origine. Le norme essenziali (ad esempio
la dichiarazione dello stato di adottabilità,
l’affidamento preadottivo, gli effetti legittimanti,
ecc.) sono state ideate e promosse dall’Anfaa che aveva realizzato nel contempo
una massiccia campagna informativa circa le nefaste conseguenze della carenza
di cure affettive familiari e del ricovero in istituto. Dai 310 mila minori
istituzionalizzati nel 1960 si è scesi agli attuali 20 mila circa. Finora sono
stati adottati oltre 100 mila minori italiani e stranieri;
- promozione del riconoscimento
di diritti effettivamente esigibili ai nuclei familiari in gravi difficoltà
socio-economiche. Alcuni diritti esigibili sono presenti nella legge della Regione Piemonte n. 1/2004;
- avvio dei servizi di affidamento
familiare a scopo educativo dei minori (la prima delibera del nostro Paese è
stata approvata dalla Provincia di Torino nel 1971), nonché dei soggetti con
handicap e degli anziani (si veda la delibera del Comune di Torino del 1976);
- azioni varie per la non creazione di
barriere architettoniche e per l’abbattimento di quelle esistenti;
- riconoscimento da parte del Comune di Torino di una
Commissione di vigilanza composta da volontari del Csa con il compito di effettuare visite di controllo in
qualsiasi ora del giorno e della notte in tutte le strutture residenziali e
semiresidenziali in cui sono inseriti utenti di Torino. Analogo riconoscimento
è stato disposto dal Cisap, Consorzio dei servizi
alla persona dei Comuni di Collegno
e Grugliasco;
- iniziative volte all’effettivo
superamento del ricovero in istituto e all’adeguamento quantitativo e
qualitativo delle strutture residenziali destinate alle persone in difficoltà (minori, soggetti con handicap
intellettivo, anziani autosufficienti e non, ecc.);
- promozione dell’inserimento
prescolastico, scolastico e professionale degli allievi con handicap, nonché
dei corsi prelavorativi per i soggetti con handicap
intellettivo lieve e medio lieve (delibere della Giunta della Regione Piemonte
del 22 dicembre 1983 e del Consiglio comunale di Torino del 6 febbraio 1984);
- iniziative volte all’assunzione presso aziende
pubbliche e private di soggetti con handicap fisico grave o con handicap intellettivo lieve e medio lieve. Dette assunzioni sono state finora più di 500;
- promozione del volontariato
intrafamiliare rivolto ai congiunti e alle terze persone che curano e assistono
persone con limitata o nulla autonomia (la prima sperimentazione è stata
approvata dal Cisap, Consorzio dei servizi alla
persona dei Comuni di Collegno e Grugliasco
nel 2001);
- approvazione della legge della Regione Piemonte n. 26
del 2006 volta a fornire i necessari sostegni alle gestanti e madri in gravi
condizioni di disagio affinché con la massima
responsabilizzazione possibile riconoscano o non riconoscano i loro
nati. La legge ha altresì lo scopo di prevenire gli infanticidi e gli abbandoni
che mettono in pericolo la vita dei neonati;
- azioni di natura culturale,
informativa e di difesa dei casi singoli dirette a garantire le necessarie cure
sanitarie anche alle persone (anziane e non) colpite da patologie invalidanti e da non autosufficienza. Al
riguardo opera il Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti, attualmente gestito dalla Fondazione Promozione sociale, che
fornisce la necessaria consulenza per l’opposizione alle dimissioni da ospedali
e da case di cura convenzionate dei malati cronici che necessitano della
prosecuzione delle cure e non sono, per qualsiasi motivo, curabili a domicilio;
- iniziative volte ad ottenere il rispetto delle leggi
vigenti in base alle quali gli ultrasessantacinquenni non autosufficienti ed i
soggetti con handicap in situazione di gravità devono contribuire alle spese relative al loro ricovero o alla frequenza di centri diurni
esclusivamente in base alle loro personali risorse economiche, senza alcun
onere per i loro congiunti;
- iniziative culturali per promuovere
un concetto di filiazione, paternità e maternità fondato sui vincoli affettivi
e sul crescere “insieme” (e non fondato esclusivamente sui vincoli di sangue senza alcun rapporto
affettivo/educativo) e per il riconoscimento dell’adozione quale “vera” genitorialità;
- iniziative per favorire l’inserimento e l’integrazione
nella scuola di tutti i bambini compresi i minori
adottati o affidati.
L’elenco
completo dei risultati raggiunti è contenuto nel volume Il volontariato dei diritti. Quarant’anni
di esperienze nel campo della sanità e dell’assistenza, di Giuseppe D’Angelo, Anna Maria Gallo e Francesco Santanera,
Utet Libreria.
6. Attività
svolte attualmente
- Consulenza in merito al diritto alle cure sanitarie e
socio-sanitarie degli adulti e degli anziani colpiti da patologie invalidanti e
da non autosufficienza, nonché nei riguardi dei
contributi economici a carico degli assistiti;
- attività informative riguardanti i
soggetti con handicap intellettivo e limitata o nulla autonomia;
- pratiche relative all’interdizione
e all’amministratore di sostegno;
- raccolta e diffusione delle informazioni concernenti la
situazione dei soggetti incapaci di autodifendersi
(libri, giornali, riviste specializzate e divulgative, radio, televisioni,
ecc.);
- analisi delle notizie e, ove necessario,
tempestive prese di posizione (comunicati stampa, volantini, articoli,
ecc.);
- redazione di bozze e di proposte di
legge riguardanti le scelte programmatiche e le linee operative delle
istituzioni;
- iniziative per confronti aperti
e costruttivi con i gruppi che perseguono analoghe finalità;
- diffusione della documentazione relativa
alle scelte decise (articoli, volantini, comunicati stampa, relazioni
per convegni, conferenze, corsi di formazione, dibattiti, ecc.), anche tramite
la rivista trimestrale Prospettive
assistenziali e il notiziario Controcittà;
- predisposizione di proposte di legge nazionali e
regionali, nonché di delibere di Comuni singoli e
associati, di Province e di altri enti pubblici, nonché di bozze di
regolamenti, di circolari e di altri provvedimenti;
- organizzazione di iniziative,
di manifestazioni, confronti, presidi di protesta e di proposta, volantinaggi,
petizioni.
7. Un
esempio della complessità del nostro lavoro
Opporsi alle dimissioni da ospedali o da case di cura
convenzionate di una persona anziana colpita da patologie invalidanti e da non
autosufficienza non consiste – come molti ritengono – nella semplice
compilazione del modulo predisposto allo scopo, anche se, per chi si rivolge in
Via Artisti, in genere tutto viene fatto in 15-20
minuti.
Precisiamo che quella compilazione è solamente la parte
terminale di un lavoro molto complesso.
Infatti, per predisporre in modo valido il modulo, siamo stati
impegnati a ricercare ed analizzare le leggi vigenti che garantivano sia il
diritto alle cure sanitarie degli anziani cronici non autosufficienti e dei
soggetti assimilabili, sia la possibilità di presentare osservazioni e
opposizioni nei confronti del Servizio sanitario nazionale.
Detta attività prosegue senza soste
allo scopo di essere aggiornati in merito alle nuove disposizioni e per poter
assumere le occorrenti iniziative dirette a contrastare le prese di posizione,
purtroppo numerose e frequenti, di politici, di amministratori
e di studiosi che vorrebbero trasferire le competenze in materia di anziani
cronici non autosufficienti dalla sanità (settore in cui vi sono importanti
diritti esigibili) all’assistenza (quasi sempre ancora caratterizzata dalla
discrezionalità delle prestazioni e quindi senza che i cittadini possano
pretendere gli interventi, compresi quelli urgenti e fondamentali).
Allo scopo dobbiamo:
- assumere le informazioni tramite giornali e riviste (in totale oltre
cento pubblicazioni);
- prendere
contatto con gli autori soprattutto mediante telefonate, incontri e lettere;
- predisporre
promemoria e documenti e provvedere al loro invio;
- organizzare
volantinaggi e presidi e altre iniziative informative;
- raccogliere le
adesioni a sostegno delle nostre posizioni. Al riguardo sono state predisposte
petizioni popolari e sono state raccolte le relative firme tramite varie
iniziative (convegni, dibattiti, ecc.);
- consultare esperti dei vari
settori (giuristi, medici, ecc.).
8. Spese a
nostro carico
Pur essendo l’attività prevalente fornita da volontari (ai
quali deve essere per legge garantito il rimborso delle spese vive sostenute e
l’assicurazione contro gli infortuni), vi sono organizzazioni che hanno anche
del personale stipendiato:
- l’Anfaa, una assistente sociale a tempo pieno;
-
- l’Associazione
promozione sociale, una addetta a metà tempo;
Inoltre, tutte le organizzazioni devono
coprire le spese riguardanti l’affitto, il telefono, la luce, la cancelleria,
l’acquisto e la manutenzione delle attrezzature, ecc.
L’importo di dette spese è assai
rilevante. Come risulta dai bilanci approvati e
visibili su semplice richiesta, per l’anno 2006 le uscite sono state le
seguenti:
- Fondazione Promozione sociale euro 18.268,87;
- Anfaa euro 82.378,56;
- Associazione promozione sociale euro
50.636,14;
- Ulces euro 26.592,80;
- Utim euro 10.212,00.
Pertanto, considerata anche l’assoluta assenza di interventi economici del settore pubblico, per la
prosecuzione delle suddette attività sono essenziali i contributi economici dei
privati, in particolare delle persone che hanno beneficiato delle nostre
consulenze con risparmi anche notevoli, in certi casi alcune migliaia di euro.
9. Come
collaborare
Coloro che intendono collaborare alle attività del Csa o a quelle delle sopra citate
organizzazioni possono:
a) iscriversi a una o più delle
associazioni facenti parte del Csa;
b) promuovere gli abbonamenti e abbonarsi a Prospettive assistenziali
e a Controcittà;
c) versare contributi economici (detraibili dalle imposte);
d) destinare il 5
per mille alla Fondazione Promozione sociale (codice fiscale n. 97638290011) o
all’Anfaa (codice fiscale n. 80097780011) o all’Utim (codice fiscale n.
97549820013);
e) provvedere alla distribuzione davanti a
ospedali e case di cura private convenzionate di volantini sul diritto alle
cure sanitarie e socio-sanitarie degli anziani cronici non autosufficienti (è
richiesta una disponibilità di almeno 3 ore ogni 15 giorni);
f) promuovere la vendita di libri della collana “Persona e
società: i diritti da conquistare”, edita dall’Utet libreria
i cui volumi sono disponibili presso la sede di Via Artisti 36 (contatti con
Università, scuole, associazioni, ecc.);
g) far parte della Commissione del Csa che verifica
strutture di ricovero di minori, di soggetti con handicap e di
anziani sulla base dell’apposita delibera del Comune di Torino;
h) organizzare eventi da concordare, ad esempio dibattiti, conferenze, corsi
di formazione di volontari, presidi di protesta e proposta, raccolta di firme,
progetti, ecc.;
i) predisporre fuori della città di Torino uno o più sportelli (impegno
minimo almeno tre ore settimanali) per fornire informazioni circa il diritto
alle cure sanitarie e socio-sanitarie e in merito all’opposizione delle
dimissioni di anziani malati cronici non
autosufficienti che necessitano ancora di essere curati e che non possono
esserlo a casa loro;
l) attuare ricerche da concordare in merito alla situazione di minori, degli
adulti e degli anziani in condizioni di disagio sociale e quindi riguardanti
uno o più di questi settori: aiuti ai nuclei familiari in difficoltà, adozione,
affidamenti familiari a scopo educativo, centri diurni,
comunità alloggio e altre strutture residenziali per le persone colpite
da patologie invalidanti e da non autosufficienza, ecc.;
m) organizzare momenti pubblici (serate, spettacoli, feste) per promuovere la
conoscenza dei diritti di chi non è autosufficiente e raccogliere fondi;
n) offrire la propria disponibilità per svolgere la tutela
di persone prive di una rete familiare, in collaborazione con l’Associazione
tutori volontari;
o) partecipare come socio attivo alle riunioni
dell’associazione scelta;
p) attività di segreteria e/o di piccola contabilità;
q) collaborazione redazionale con Prospettive
assistenziali e Controcittà;
r) predisposizione di progetti finalizzati alla promozione
e diffusione dei libri delle collane edite dall’Utet
e da Rosenberg & Sellier;
s) altre attività da definire di comune accordo.
(1) Fanno parte del Csa le seguenti organizzazioni: Associazione Geaph, Genitori e amici dei portatori di handicap di Sangano (To); Agafh,
Associazione genitori di adulti e fanciulli handicappati di Orbassano
(To); Aias, Associazione
italiana assistenza spastici, sezione di Torino; Associazione “