Prospettive assistenziali
n. 166 aprile
giugno 2009
Interrogativi
SINDACATO
DEI PENSIONATI CISL E TUTELA DEGLI ANZIANI MALATI CRONICI
NON
AUTOSUFFICIENTI: PAROLE O FATTI?
Sul numero 2,
2008 di Studi
Zancan - Politiche e servizi alle
persone è stato pubblicato l’articolo “Il sindacalismo degli anziani come
esperienza di partecipazione” redatto da Arnoldo Ceschel
e Martina Carriero, esponenti della Fnp, Federazione
nazionale pensionati Cisl.
Essi rilevano giustamente che il
sindacalismo «ha il compito di mantenere
vivi legami e relazioni qualificanti, in grado di tutelare i diritti delle
persone anziane attraverso il rilancio di obiettivi che evitino la
frammentazione sociale e il rischio di un declino della solidarietà sociale».
Pertanto – precisano gli Autori – il
sindacalismo opera per «la promozione di una più forte cittadinanza attiva e
responsabile anche nella terza e quarta età» allo scopo di «sottrarre un quarto circa della popolazione
ai rischi di marginalità ed estraneità ai processi vitali, sociali e politici
nel Paese».
Dopo aver premesso che
uno dei capisaldi dell’attività della Federazione nazionale dei pensionati Cisl
è «un radicamento territoriale forte, che
presidia in modo capillare il territorio per costruire una comunità solidale attraverso
la partecipazione e la cittadinanza attiva», Arnoldo Ceschel
e Martina Carriero affermano che «l’esperienza
di vertenzialità territoriale nella Fnp in questo
settore rende i pensionati non solo artefici del welfare locale, ma anche punto
di coagulo dei bisogni e delle lotte dei lavoratori, delle famiglie, degli
anziani per un welfare comunitario».
In considerazione delle affermazioni
sopra riportate chiediamo ai due sindacalisti per quali mo-
tivi la Fnp non opera per
impedire le dimissioni illegittime da ospedali e da case di cura private
convenzionate degli anziani colpiti da patologie invalidanti
ed ancora bisognosi di ricevere cure sanitarie?
Si ricordano ancora agli esponenti della
Cisl che, proprio grazie all’impegno del Sindacato, il Parlamento ha approvato
nel 1955 la legge 692 in base alla quale è stato riconosciuto il diritto dei
pensionati del settore privato di essere curati
gratuitamente e senza limiti di durata a domicilio e, occorrendo, in ospedale
anche nei casi di malattie inguaribili e di non autosufficienza?
Sanno che per concedere tale diritto il
Parlamento aveva stabilito l’aumento dei contributi previdenziali a carico dei
lavoratori e dei datori di lavoro e che il diritto alle cure sanitarie senza
limiti di durata è stato esteso a tutti i cittadini malati, compresi i non
autosufficienti, dalla legge 833/1978 e confermato dall’articolo 54 della legge 289/2002?
Non si comprende pertanto per quale
motivo la Fnp Cisl continui a sostenere che «il problema della non autosufficienza è una
vergogna sociale che riporta indietro il Paese e rischia di annullare le conquiste civili e sociali»
(dichiarazione di Antonio Uda, Segretario nazionale
della Fnp Cisl, riportata su Conquiste del lavoro del 1° aprile 2009), quando non è necessaria
l’approvazione di nuove norme, ma è sufficiente pretendere l’attuazione delle
disposizioni vigenti.
Per quanto riguarda i contributi
economici pretesi illegittimamente da numerosi Comuni italiani, perché la Fnp non ha agito e agisce per il rispetto delle leggi
vigenti dal 1° gennaio 2001, in base alle quali
nessuna richiesta può essere avanzata dai Comuni ai congiunti degli
ultrasessantacinquenni ricoverati presso Rsa (Residenze sanitarie
assistenziali) e strutture analoghe?
Tenuto conto che le illegittimità commesse dalle
istituzioni in materia di dimissioni e di contributi economici hanno reso e rendono povere decine di migliaia di persone, che cosa
intendono fare Arnoldo Ceschel e Martina Carriero?
Appello al nuovo presidente nazionale dell’anci
Il Csa (Coordinamento sanità e assistenza
tra i movimenti di base) ha chiesto il 19 maggio 2009 al nuovo presidente
nazionale dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani), On. Sergio
Chiamparino, di assumere le necessarie iniziative per promuovere il rispetto
delle leggi vigenti, in base alle quali tutte le istituzioni pubbliche,
compresi quindi anche gli enti locali, non possono
pretendere contributi economici dai parenti degli assistiti
ultrasessantacinquenni non autosufficienti o dei soggetti con handicap in
situazione di gravità.
Il Comune di Torino, di cui l’On.
Chiamparino è Sindaco, rispetta le leggi di questo settore fin dalla loro
entrata in vigore (1° gennaio 2001).
Possiamo sperare nel suo intervento?