Prospettive assistenziali
n. 166 aprile
giugno 2009
Notiziario dell’Utim - Unione per la tutela degli
insufficienti mentali
UN PIANO DI ZONA SOCIALE SENZA RISORSE
Nel mese di
marzo 2009 si è tenuta, presso il centro
incontri “N. Grosa” di Nichelino (To), la Conferenza
di piano indetta dal Cisa 12 (Consorzio intercomunale socio-assistenziale tra i
Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo), a conclusione delle attività che
hanno portato a redigere il nuovo Piano di zona sociale 2009-2011 ed a stilare l’Accordo di programma. In tale occasione
l’Utim - Delegazione di Nichelino ha distribuito un volantino il cui contenuto
è di seguito riportato.
L’Accordo di programma per l’attuazione
del Piano di zona sociale 2006-2008 approvato il 30 novembre 2005 ha previsto risorse
insufficienti sia da parte dei Comuni sia, soprattutto, dell’Asl To5, tanto
da non garantire i livelli essenziali delle prestazioni. Stante ciò, l’Utim ha
evidenziato la situazione e non ha sottoscritto l’accordo. Tale denuncia, a
distanza di più di tre anni, ha trovato sostanziale conferma.
Per quanto
riguarda l’handicap
I servizi esistenti sono saturi; sono in
ingente ritardo le nuove e necessarie strutture del centro diurno, gruppo
appartamento, convivenza guidata, tutte già previste nello scorso Piano di zona
2006-2008; la lista di attesa vede circa 22 soggetti
in attesa di un servizio e 10 con necessità di una più ampia presa in carico;
molte famiglie di persone assistite negli attuali centri diurni hanno chiesto
l’aumento delle ore di frequenza, nonché una estensione del periodo di
soggiorno; nelle scuole dell’obbligo i dati sulla presenza handicap evidenziano
numeri molto pesanti; il Cisa 12 ha ben 50 soggetti inseriti in presidi
residenziali e diurni extraterritoriali; il Cisa 12 continua ad avvalersi,
purtroppo, della struttura residenziale “San Giovanni” di None (To), un
istituto da ben 50 posti letto (peraltro in tale struttura il 13 agosto 2007
sono state arrestate 4 persone per maltrattamenti a disabile); contrariamente
alla necessità di integrazione degli handicappati, sono state recentemente
trasferite dai Comuni al Cisa 12 attività non assistenziali (trasporto ed
educativa extrascolastica dei minori con handicap). Sono attività che, per
evitare discriminazioni, devono a nostro avviso far capo agli assessorati
competenti (Scuola/Trasporti) che si occupano di tutti gli alunni.
Peraltro, anche il Sil
(Servizio inserimenti lavorativi) continua da tempo
purtroppo ad essere in capo al Cisa 12 anziché all’Assessorato al lavoro.
Necessaria l’esigibilità dei servizi
Anche a fronte di tali risultati, Piano
di zona e Accordo di programma, quantunque necessari, appaiono
non sufficienti. Essi, peraltro, non investono i singoli cittadini di diritti
azionabili, bensì impegnano solo i relativi sottoscrittori (Comuni, Consorzio,
Asl…). Come giustamente riportato nella relazione previsionale 2009 del Cisa 12: «Le leve per il miglioramento
dei Piani di zona» riguardano anche l’analisi «dei bisogni dei cittadini, della comunità locale e delle condizioni per rendere esigibili i diritti sociali». È indispensabile, dunque,
approvare una delibera locale che garantisca tale
esigibilità. Necessità già rilevata dall’Utim nel Piano di zona 2006-2008.
Siffatta esigenza è stata richiamata dalla Provincia di Torino: con l’Atto di indirizzo del 16 settembre 2008 – approvato all’unanimità
dal Consiglio provinciale – ha espresso la necessità di garantire l’esigibilità
dei diritti. I Comuni di Collegno e Grugliasco, afferenti
al Cisap (1), nonché Orbassano e Beinasco ed altri Comuni afferenti al Cidis
(2), hanno già deliberato in merito. Ulteriori
Comuni/Consorzi vi stanno provvedendo.
Richieste
per il Piano 2009-2011
a) Risorse economiche adeguate
all’obiettivo di azzerare le liste di attesa.
b) Il recepimento formale a livello locale, mediante
delibera, delle norme previste dalla legge regionale 1/2004, ove: sono
riconosciuti diritti esigibili; è prevista la possibilità di ricorso in caso di
diniego delle prestazioni; sono definiti i criteri e i tempi riguardanti le
risorse finanziarie che i Comuni devono
assicurare ai Consorzi socio-assistenziali (articolo 35
legge regionale n. 1/2004).
c) L’adozione di una adeguata
Carta dei servizi del Cisa 12 (obbligatoria dal 31 luglio 2004), che contenga
anche il modello facsimile di richiesta servizi.
d) Urgenti azioni a favore
della completa integrazione dei soggetti con handicap (evitando, per esempio,
di realizzare comunità familiari per soggetti con handicap intellettivo accanto
a quelle esistenti; evitando il Cisa 12 di occuparsi di scuola, trasporti,
lavoro…, servizi non assistenziali che dovrebbero rimanere in carico ai
relativi assessorati comunali che si rivolgono indistintamente a tutti i cittadini, senza discriminare
le fasce più deboli indirizzandole verso il Cisa 12).
(1) Consorzio intercomunale dei
servizi alla persona.