Notiziario della Fondazione promozione sociale (n. 12)
(tratto da Prospettive Assistenziali, 158, 2007)
CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA DI TUTELA E DI AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO
La Fondazione promozione sociale ha collaborato con l’Associazione tutori volontari per organizzare un articolato corso di formazione a favore di persone (familiari, amici e conoscenti) ai quali affidare funzioni in materia di tutela e di amministrazione di sostegno.
Il corso, che ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Torino, ha avuto un’ampia partecipazione, tanto da dover creare una lista di attesa che potrà essere soddisfatta solo con l’erogazione di un futuro corso.
Nell’arco dei previsti cinque incontri, tenutisi dal 27 febbraio al 27 marzo e svoltisi presso il Centro servizi per il volontariato Vssp di Torino, sono stati trattati diversi argomenti al fine di soddisfare le essenziali necessità formative di un volontario tutore o di un amministratore di sostegno volontario. In sintesi: la normativa che regola gli uffici di protezione dei soggetti incapaci di tutelarsi; i bisogni della persona tutelata con particolare riguardo ai soggetti con handicap intellettivo grave ed agli anziani malati cronici non autosufficienti; gli strumenti utili per il tutore al fine di difendere i diritti della persona tutelata; gli aspetti amministrativi e patrimoniali della tutela; il volontario tutore e l’esperienza dell’Associazione tutori volontari, nonché il ruolo dei nuovi Uffici provinciali di pubblica tutela istituiti dalla Regione Piemonte.
Nei singoli incontri è stata distribuita ampia documentazione (che è possibile scaricare anche dal sito www.tutori.it) e al termine del corso è stato consegnato un attestato finale di partecipazione a chi ha frequentato tutti e cinque gli incontri.
Il primo appuntamento ha visto la partecipazione del Giudice tutelare del Tribunale di Torino, Marisa Gallo, che ha relazionato sulla normativa che regola la tutela e l’amministrazione di sostegno, con cenni anche all’istituto dell’inabilitazione. L’intervento è stato chiaro ed esaustivo nonostante il limitato tempo a disposizione.
Tra tutti gli articoli del codice civile citati dal Giudice tutelare, risulta di particolare importanza per il tutore l’articolo 357 «Funzioni del tutore. — Il tutore ha la cura della persona del minore [e dell’interdetto], lo rappresenta in tutti gli atti civili e ne amministra i beni». Dal secondo incontro sono stati approfonditi proprio questi aspetti di cura, rappresentanza e gestione dei beni.
L’appuntamento successivo è stato dunque centrato su “I bisogni fondamentali delle persone incapaci di autodifendersi: soggetti colpiti da malattie invalidanti (ictus, demenza, ecc.) o da handicap intellettivo gravissimo” con Enzo Bozza, presidente dell’Unione per la tutela degli insufficienti mentali (Utim) e Luisa Ponzio, dell’Unione per la lotta contro l’emarginazione sociale (Ulces).
Nel corso dell’incontro sono stati trattati gli aspetti di cura della persona incapace di tutelarsi intendendo essenzialmente per cura l’analisi dei bisogni e la tutela dei diritti, e non l’assistenza diretta. Altresì, è stata riferita l’esperienza dell’Utim in merito alla possibilità di presentare la domanda di interdizione senza avvalersi di un legale.
Il terzo appuntamento “Esperienze del Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti in materia di cure socio-sanitarie e di contribuzioni economiche”, ha visto l’intervento di Maria Grazia Breda, presidente della Fondazione promozione sociale, che ha approfondito gli argomenti trattati nel precedente incontro. È stata l’occasione per ricordare i doveri delle istituzioni che troppo spesso, purtroppo, approfittando dei legami affettivi esistenti tra l’interdetto e i suoi familiari, nonché della scarsa conoscenza dei diritti da parte degli stessi, scaricano competenze assistenziali e di cura alla famiglia e/o al tutore, quando in realtà gli obblighi assistenziali verso una persona interdetta maggiorenne spettano ai Comuni e gli obblighi di cura sanitaria o socio-sanitaria spettano alle Asl.
Dopo aver dedicato i primi incontri alla tutela dei diritti, l’argomento del quarto incontro è stato quello della “Gestione amministrativa e patrimoniale delle tutele e delle amministrazioni di sostegno”. Eleonora Venesia e Giuseppe Gargano, dell’Associazione tutori volontari, hanno relazionato sulla gestione della tutela seguendo, con riferimenti pratici, il percorso che il tutore e l’amministratore di sostegno compiono dal momento della nomina a quello della cessazione della loro attività. Pertanto: il giuramento del tutore, l‘inventario, la rendicontazione, la chiusura della tutela, ecc., con una particolare attenzione questa volta all’aspetto della gestione amministrativa e patrimoniale.
L’ultimo incontro sul tema “Il ruolo dell’Ufficio provinciale di pubblica tutela e dei volontari” ha visto l’intervento di Giuseppe D’Angelo, dell’Associazione tutori volontari e di Matilde Ercole, Assistente sociale dell’Ufficio di pubblica tutela della Provincia di Torino. D’Angelo ha illustrato l’esperienza maturata dall’Associazione tutori volontari: le attività di formazione e informazione messe in campo, le tutele assunte dai tutori volontari, l’analisi della normativa in materia e le prese di posizione con particolare riguardo alla creazione degli Uffici provinciali di pubblica tutela.
Matilde Ercole ha approfondito la normativa regionale relativa a detti neonati Uffici ed ha fornito alcune prime indicazioni operative.
Al termine del corso è stata distribuita una scheda per la valutazione della corrispondenza tra attese dei partecipanti e adeguatezza dei contenuti. Il risultato è stato più che buono. Tra i consigli forniti, quello di estendere possibilmente a due incontri l’intervento del Giudice tutelare.