Notiziario della Fondazione promozione sociale (n. 16)
(tratto da Prospettive Assistenziali, 162, 2008)

 

 

ATTIVITÀ FORMATIVA SUI DIRITTI DEI SOGGETTI DEBOLI

 

Segnaliamo due importanti opuscoli informativi pubblicati all’inizio del 2008. Entrambi sono promossi e diffusi da organizzazioni di volontariato, che hanno chiesto – e ottenuto – la consulenza gratuita della Fondazione promozione sociale.

 

1. “Conoscere i diritti del malato per farli rispettare”

L’opuscolo è stato curato dal Csa, Coordinamento sanità e assistenza tra associazioni di volontariato (1) che opera nel territorio di Ivrea (Torino).

Il Csa di Ivrea riunisce associazioni e cooperative di diversa ispirazione, che nell’area eporediese svolgono attività di promozione, assistenza e solidarietà nei settori sociali, sanitari e assistenziali e si propone come polo di aggregazione, luogo di incontro e di scambio di informazioni tra gli organismi aderenti; opera in contatto con la Fondazione promozione sociale e il Csa di Torino e ne condivide l’impegno per la tutela dei diritti delle fasce più deboli della popolazione.

I soci del Csa agiscono in piena autonomia, avendo come fattore comune l’impegno a favore delle persone maggiormente in difficoltà.

Secondo il Csa di Ivrea, che ha già all’attivo un’altra pubblicazione analoga «il malato, soprattutto se anziano non autosufficiente, ricoverato in ospedale o in residenze sanitarie, si trova quasi sempre in una posizione di debolezza fisica e psicologica. Ma questo non giustifica che si debbano accettare passivamente eventuali violazioni dei suoi diritti, tanto più che queste violazioni a volte derivano dalla non perfetta conoscenza delle norme vigenti da parte dello stesso personale sanitario e dall’abitudine di affidarsi alla prassi (“si è sempre fatto così”). Per far rispettare i propri diritti, per prima cosa bisogna co­noscerli. Chi poi, conoscendoli, si impegna anche a chiederne il rispetto, rende un servizio oltre che a se stesso, anche ad altri che si trovano in una situazione simile. Con le informazioni e i suggerimenti contenuti in questo documento, il Csa di Ivrea si augura di contribuire a una migliore conoscenza e a una maggiore consapevolezza dei diritti del malato» (2).

Nell’opuscolo sono affrontati i seguenti temi:

- chi e per quanto tempo ha diritto alle cure sanitarie;

- a chi rivolgersi per ottenere tutte le cure necessarie;

- cosa fare se i tempi di attesa per un esame o una visita specialistica sono lunghi;

- quali possibilità di cura sono previste per gli anziani cronici non autosufficienti;

- quali soluzioni ci sono per coloro che gli ospedali vorrebbero dimettere, ma hanno ancora bisogno di cure e non possono rientrare al domicilio.

A questo riguardo il Csa di Ivrea chiarisce che «l’ospedale non può dimettere chi ha ancora bisogno di cure ma non può rientrare a casa» e illustra le possibili alternative previste per ottenere la continuità assistenziale.

Nell’opuscolo, stampato in 15 mila copie, di cui 10 mila sono state distribuite con l’edizione del 14 febbraio 2008 del giornale locale La Sentinella del Canavese, si trovano indicazioni sulla durata delle degenze, sulle procedure previste per ottenere un ricovero in struttura residenziale socio-sanitaria (Rsa), quali garanzie di cura sono assicurate, quanto costa il ricovero e quali oneri sono a carico dell’utente.

Inoltre, come è scritto a pagina 2 dell’opuscolo «il Csa di Ivrea, anche attraverso le associazioni aderenti, offre in modo discreto, nel rispetto della privacy, consulenza gratuita ai cittadini per verificare eventuali violazioni dei diritti sanitari, per predisporre lettere di opposizione a dimissioni indebite da ospedali e case di cura convenzionate o a trasferimenti in strutture inadeguate, per revocare pagamenti di rette non dovute, per promuovere iniziative volte a tutelare e far conoscere i diritti del malato, soprattutto se anziano e non autosufficiente».

 

2. “Guida agli istituti giuridici di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia”

Si tratta di una pubblicazione redatta a cura dell’Associazione tutori volontari, con la consulenza scientifica della Fondazione promozione sociale. Ha origine dalla necessità di predisporre e diffondere un agile documento informativo a favore di coloro che hanno (o avranno) in carico una tutela, una curatela o sono amministratori di sostegno.

Nella guida gli istituti giuridici di protezione sono illustrati attraverso la modalità “domanda/risposta”; è altresì presente varia modulistica facsimile, nonché schede di approfondimento utili per il tutore (3).

La guida è stata prodotta con un contributo economico della Provincia di Torino, ente al quale – assieme alle altre Province della Regione Piemonte – compete l’istituzione, ai sensi della legge regionale 1/2004, dell’Ufficio di pubblica tutela, che ha compiti di supporto a favore dei soggetti ai quali è conferita dall’autorità giudiziaria la funzione di tutore.

Occasione per la distribuzione della guida è stato il corso di formazione organizzato dall’Associazione Tutori volontari nei mesi di febbraio-marzo 2008.

L’iniziativa si è rivolta principalmente a favore di persone (familiari, amici e/o conoscenti) ai quali affidare compiti in materia di tutela e di amministrazione di sostegno. Il corso, patrocinato dalla Provincia di Torino, si è sviluppato secondo il collaudato standard di cinque incontri, tenutisi dal 19 febbraio al 18 marzo presso il Centro servizi per il volontariato Vssp di Torino.

Al corso di formazione sono stati trattati diversi argomenti, al fine di soddisfare le essenziali necessità formative dei tutori e degli amministratori di sostegno: la normativa che regola gli uffici di protezione dei soggetti impossibilitati o incapaci di tutelarsi, i bisogni della persona tutelata (con particolare riguardo ai soggetti con handicap intellettivo grave ed agli anziani malati cronici e non autosufficienti), gli strumenti utili per il tutore al fine di difendere i diritti della persona tutelata, gli aspetti amministrativi e patrimoniali della tutela, il ruolo dell’Ufficio provinciale di pubblica tutela e l’esperienza dell’Ufficio tutele del Comune di Torino.

Nel corso degli incontri è stata distribuita ampia documentazione (opuscoli, libri, ecc.). Tra gli obiettivi del corso vi è altresì la ricerca di persone disponibili a svolgere volontariamente il compito di tutore per persone prive di familiari, che chiedono di essere difesi dalla Fondazione promozione sociale ai sensi dell’articolo 16 dello Statuto (4).

 

 

(1) Fanno parte del Csa di Ivrea le seguenti organizzazioni: Aias - Associazione italiana assistenza spastici; Associazione comunità alloggio; Associazione comunità casa dell’ospitalità; Associazione l’Argine; Acf - Associazione per la consulenza familiare; Associazione Casainsieme; Associazione per la lotta contro le malattie mentali; AvulssMaria Quassolo” di Ivrea; Centro di solidarietà l’Orizzonte; Cooperativa Marypoppins; Cooperativa Pentagramma; Cooperativa Praie; Cooperativa S. Michele; Grama - Gruppi di auto mutuo aiuto; Società di S. Vincenzo de Paoli; Tribunale per i diritti del malato.

(2) Nel 2003 il Csa aveva già pubblicato l’opuscolo “Ma fino a che punto e fino a quando ho diritto a essere curato?” che è stato un importante apripista per la realizzazione di altri opuscoli informativi. Citiamo ad esempio le pubblicazioni predisposte dalle Circoscrizioni torinesi n. 2 e 7, dal Comune di Nichelino con la collaborazione dell’Utim, dal Comune di Grugliasco e, dal 2003, l’opuscolo “Tutti hanno diritto alle cure sanitarie” a cura delle associazioni Alzheimer Piemonte; Auser; Avo Torino - Associazione volontari ospedalieri; Cpd - Consulta per le persone in difficoltà; Csa - Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti; Diapsi Piemonte - Difesa ammalati psichici; Gvv - Gruppi di volontariato vincenziano; Sea Italia - Servizio emergenza anziani; Società di S. Vincenzo de Paoli; Utim - Unione per la tutela degli insufficienti mentali.

(3) La guida è disponibile sul sito dell’Associazione tutori volontari www.tutori.it. Chi volesse ricevere la copia cartacea può richiederla (fino ad esaurimento) alla segreteria della Fondazione promozione sociale, via Artisti 36, Torino, tel 011.812.44.69, ore 9.00-12.00, versando un contributo per le spese di spedizione.

(4) Articolo 16: «Il Consiglio di amministrazione della Fondazione può deliberare l’assunzione della tutela dei diritti e degli interessi morali e materiali di coloro che hanno effettuato una donazione alla Fondazione o per conto di loro congiunti o di altre persone a condizione che:

- il valore economico della donazione sia ritenuto adeguato dal Consiglio d’amministrazione;

- il donatore abbia concordato con il Consiglio di amministrazione i contenuti e le modalità dell’intervento richiesto; detto intervento diventa esecutivo esclusivamente nei casi in cui il donatore, a causa della gravità del suo stato di salute, non sia più in grado di autotutelarsi».

 

www.fondazionepromozionesociale.it