Convegno nazionale

“IL DIRITTO DI TUTTI I BAMBINI FIN DALLA NASCITA ALLA FAMIGLIA  E LA PREVENZIONE DELL’ABBANDONO”

 Torino, 21 ottobre 2005

Allegato 2

Carta del gemellaggio sociale

 “La protezione dei diritti fondamentali è un principio fondativo dell’Unione europea, è il  presupposto indispensabile della sua legittimità”.

“Oggi il concetto stesso di democrazia è inscindibile da quello dei diritti dell’Uomo” (Norberto Bobbio).

 

La solidarietà sociale si deve confrontare con il grande e problematico tema dei valori all’interno di uno stato laico: l’affermazione e la creazione di condizioni affinché i diritti della persona siano effettivamente esigibili e fruiti dai singoli cittadini, in quella logica che Norberto Bobbio ha definito la “religione civile del nostro tempo”.

A partire da questo approccio, il concetto di solidarietà sociale e di assistenza perdono completamente la valenza di elargizione benevola o scelta opinabile di rapporti tra persone, ma al contrario da parte delle Istituzioni nasce un obbligo alle azioni che garantiscono l’attuazione concreta dei diritti. La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo comprende le più svariate esplicazioni della libertà umana (diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza individuale, al riconoscimento come soggetto e all’uguaglianza di fronte alla legge, alla libertà di movimento, all’asilo, alla nazionalità, alla proprietà, alla libertà di pensiero, di coscienza e religione, alla libertà di associazione, di opinione e di espressione, alla sicurezza sociale, a lavorare in condizioni giuste e favorevoli, ad un livello adeguato di vita e di educazione), ma l’affermazione prima è quella che «l’uomo nasce e rimane libero e uguale nei diritti» da cui discendono in primis tutte le azioni tendenti a rimuovere le cause delle disuguaglianze ed il supporto alle fasce deboli. I diritti sono, pertanto, individuali, ma costituiscono un bene pubblico da mantenere, coltivare e sviluppare.

Questo può avvenire solo all’interno di una cultura della pace, della legalità ed in un quadro di sicurezza (oggettiva e percepita) che, uniche a livello locale, nazionale ed internazionale, possono garantire le condizioni per l'affermazione in pratica dei diritti dei singoli, dei gruppi e delle nazioni.

Solo in questo senso ci si può porre, infine, il problema della qualità della vita dei cittadini, la quale attraversa tutti gli aspetti della vita umana e definisce il modo in cui avviene la fruizione dei diritti.

La motivazione delle azioni si ispira pertanto ai principi della legge di riforma dell’assistenza (legge 328/2000) che definisce i diritti esigibili. Non sempre i diritti sono effettivamente fruibili in analoga misura da parte di tutti i cittadini, a fronte di diverse condizioni socio-economiche, urbanistiche e sanitarie, pertanto si ritiene che il compito delle Istituzioni sia quello di concorrere a contribuire all'appianamento delle differenze e al miglioramento delle condizioni di fruibilità e applicabilità dei diritti dei cittadini.

Nasce così un’idea di cittadinanza non solo più legata al territorio, ma espressiva di una serie di attribuzioni di cui nessuno può essere privato. La costruzione dal basso di una rete di diritti tende a realizzare una tessitura giuridica che offre a tutti la possibilità di essere riconosciuti come cittadini. Servono istituzioni che incarnino questa funzione.

Le Province, ispirandosi ai Principi della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Carta europea dei diritti fondamentali, della Costituzione italiana, ritengono importante:

-         che ad ogni individuo, per il solo fatto di essere nato, debbano essere riconosciuti i diritti elementari di salute, educazione, uguaglianza di opportunità ed il diritto alla felicità e alla pienezza della propria esistenza;

-         che il tema della centralità della persona, del diritto di avere un progetto di vita e lavorativo in un clima di tolleranza e di pace, coinvolga tutti i soggetti presenti nel territorio: i cittadini, le associazioni, le imprese e la pubblica amministrazione;

-         che si crei un sistema di iniziative che metta in relazione enti ed istituzioni finalizzate alla diffusione dei diritti fondamentali della persona e alla consapevolezza della loro esigibilità al fine di predisporre su tutto il territorio nazionale politiche volte a :
*
contrastare la povertà;
*
favorire il benessere e sostenere la domiciliarità delle persone anziane e  disabili;
*
aver cura e sostenere i minori, anche stranieri non accompagnati, in situazione di disagio;
* sostenere i nuclei familiari, con attenzione particolare ai tempi dedicati al lavoro e alla cura;
* tutelare
le gestanti e il diritto dei bambini alla famiglia;

* sostenere iniziative di solidarietà e auto-aiuto;
* perseguire le pari opportunità e contrastare le discriminazioni;

 -  che si debba alimentare lo spirito che anima l’esercizio dei diritti di cittadinanza, la   partecipazione, la capacità di assumere responsabilità, la diffusione della cultura della solidarietà e della pace.

       Le Province si impegnano a: