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Lo
Statuto
L'Amministrazione
DONAZIONI
Il valore
dei diritti: esperienze di difesa dei casi personali
|
[Per tutelare la privacy sono stati omessi/sostituiti i dati
identificativi personali dei casi individuali seguiti]
***
«(...) La decisione di opporci alle
dimissioni dall’ospedale è stata sicuramente la decisione più difficile che
abbiamo dovuto prendere e se non ci foste stati voi con il vostro supporto e
competenza dubito che saremmo riusciti poi ad andare avanti decisi come
abbiamo fatto. Vi ringrazio davvero anche a nome della mia famiglia di tutto
il vostro aiuto. Leggendo sul vostro sito le tante testimonianze, ho
scoperto purtroppo che ci sono molte famiglie che hanno vissuto o stanno
vivendo una situazione simile alla nostra. A me leggere queste testimonianze
ha dato conforto ed è stato poi anche una delle ragioni per cui mi sono
decisa a contattarvi anche se sono di un'altra regione. Ringrazio ogni
giorno per averlo fatto. Mi farebbe piacere se poteste pubblicare anche
questa mia mail come ulteriore testimonianza del prezioso lavoro che fate
sperando possa aiutare a dare altrettanto conforto. Il mio 5X1000 è già
stato destinato a voi e spero che in qualche modo possa contribuire a
sostenervi. Cercherò di farlo anche in altro modo come potrò. Grazie ancora
di tutto» M.S. (Rimini), Luglio 2023
***
«Buongiorno, in seguito di colloqui
telefonici con la vostra fondazione per la questione di mia mamma ***,
ricoverata presso *** abbiamo fatto “opposizione alle dimissioni” seguendo
il modulo fax- simile pubblicato nel vostro sito. Per conoscenza una copia
della raccomandata è stato inviato anche a voi. Dopo due giorni del invio
delle raccomandate a tutte le istituzioni competenti da voi indicato, la
situazione è stata sbloccata immediatamente. Mia mamma attualmente si trova
istituzionalizzata definitivamente per emergenza socio- sanitaria preso una
CRA in provincia di ***.
Vorrei ringraziare di cuore la vostra fondazione
che è stata fondamentale per me e le mie sorelle. Ci avete aiutato in un
momento molto difficile dal punto di vista psicologico ed economico.
Cordiali saluti!».
S.L., Marzo 2023
***
«La nostra vicenda inizia successivamente a due eventi acuti
che colpiscono mia nonna a fine del 2022, purtroppo un ictus ed un infarto
l'hanno resa non più in grado di intendere e di volere portandola in uno
stato semi-vegetativo nel quale non era più presente e totalmente dipendente
nelle IADL e ADL. La nutrizione ormai avveniva per via parenterale
(endovenosa) e tutti i medici erano della stessa opinione sul fatto che mia
nonna non sarebbe tornata più come prima. Dopo circa 1 mese dagli
eventi acuti, la paziente era stabile a livello clinico anche se
continuamente sotto antibiotici per diversi infezioni contratte, tra le
quali la KPC presa in ospedale.
Arrivati a questa stabilità per l'ospedale mia
nonna era dimissibile e le uniche soluzioni proposte erano una RSA a
pagamento dal valore che varia dai 1800 a 2500€ al mese, oppure portarla a
casa in queste condizioni davvero precarie e difficili da gestire.
La struttura ospedaliera ci ha comunicato che
nessuna RSA convenzionata sarebbe stata in grado di prendere in carico mia
nonna perchè non aveva nessun margine di miglioramento e quindi per diverse
ragioni questi anziani sub-acuti non avevo modo di entrare in una struttura
convenzionata; inoltre nemmeno un Hospice avrebbe accettato la richiesta
perchè non è un paziente oncologico con fine certa. Dopo diverse chiamate da
parte della struttura ospedaliera, tra le quali abbiamo anche sentito che
nel caso di dimissioni forzate da parte della struttura avremmo dovuto
rispondere di abbandono di incapace, siamo entrati in un vortice di
preoccupazioni ulteriori per capire come gestire il tutto e non andare in
contro a questioni legali che ci avrebbero messo ancora più in difficoltà.
Tutti quei soldi all'anno erano impossibili da poter pagare per la nostra
piccola famiglia ed il rientro in casa era ancora più difficile in quanto
mio nonno è ancora in vita con molti problemi di salute ed impossibilitato a
curare mia nonna. Alla ricerca disperata di una soluzione su internet ho
trovato una sentenza che spiegava cosa fosse questo "abbandono di incapace"
e di come gli ospedali si fanno forza su questi paroloni per incutere timore
nei familiari della persona malata per far leva sulle dimissioni.
Per fortuna questa sentenza era pubblicata sul
sito della Fondazione Promozione Sociale ONLUS di Torino.
Da qui l'associazione mi ha dato una grossa mano
a livello pratico dicendomi tutti gli step da seguire e parlandomi di tutti
i diritti che avrebbe dovuto avere mia nonna in questa situazione critica.
Il loro sostegno ci ha anche sollevato moralmente perchè finalmente qualcuno
dalla nostra parte c'era ed era ben forte e consapevole di ciò che stava
accadendo. Dopo
diversi colloqui con assistenti sociali in ospedale ed in comune, abbiamo
mandato tramite PEC la lettera di opposizione alle dimissioni a tutti i
destinatari suggeriti dalla fondazione e da qui c'è stata la svolta
dell'ospedale, sia come atteggiamento che come disponibilità a trovare una
soluzione. Dopo un colloquio con 5 cinque persone in ospedale tra medici,
direzione e assistenti sociali, magicamente la soluzione dell'Hospice si è
sbloccata e finalmente dopo poco tempo mia nonna è stata trasferita con le
spese completamente a carico del servizio sanitario.
L'epilogo di questa storia è che mia nonna ad
oggi non c'è più, nell'hospice è rimasta solo per 5 giorni, ma questa
battaglia è stata vinta perchè ha potuto tranquillamente passare gli ultimi
suoi giorni vicina a noi ed in modo tranquillo senza nessun tipo di
accanimento delle cure ospedaliere. La soluzione proposta dalla Fondazione
ha funzionato!
Chiamate la Fondazione Promozione Sociale ONLUS di Torino, anche se siete di
un'atra regione, perchè sono persone davvero capaci e brave nel sostenerti.
Un ringraziamento particolare va ad Alessandro che si è occupato
personalmente nel rispondermi a tutte le chiamate e mail. Sarò sempre grato
per il sostegno dato. Ancora i miei migliori saluti».
M.P., Gennaio 2023
***
Di seguito una
testimonianza di un caso che ben dimostra come, informandosi in merito ai
diritti previsti dalle norme vigenti e seguendo quanto consigliato dalla
Fondazione promozione sociale, è possibile ottenere la continuità delle cure
per gli anziani malati cronici non autosufficienti fino alla presa in carico
definitiva da parte dell’Asl competente per la residenza, nonché
l’ottenimento dell’indennità di accompagnamento e l’integrazione della retta
alberghiera, sulla base delle norme Isee vigenti, in caso di ricovero in Rsa
in convenzione.
«Le scrivo per comunicarle che il papà è ormai ricoverato presso la
RSA *** dal mese di ottobre 2021. Da qualche mese, a seguito di ricorso con
esito positivo contro la mancata erogazione dell''assegno da parte
dell'Inps, riceviamo anche questo sostegno economico. Il Comune di ***
continua ad integrare la quota alberghiera. Le condizioni di salute del papà
non migliorano: purtroppo la malattia sta facendo il suo corso ma ritengo
che il personale medico ed infermieristico stia facendo un eccellente
lavoro. Riscontro una significativa e costante attenzione verso gli ospiti
da parte di tutti. Molta pulizia degli ambienti e cura dell'igiene della
persona. La struttura accoglie i familiari senza porre ostacoli, pur
applicando le precauzioni anticontagio e vi è una costante collaborazione,
grazie anche alla visione fortemente centrata sui bisogni di ogni singola
persona del Direttore di struttura, ***. Desidero esprimere a lei
personalmente caro Dott. Bravetti e alla Fondazione la mia profonda ed
eterna gratitudine. Grazie alla espertissima conoscenza della normativa e al
vostro sostegno chiaro, costante e paziente è stato possibile garantire al
mio papà una assistenza sanitaria adeguata e degna. Auguro di vero cuore
Buone Feste a Lei e a tutti i membri della Fondazione».
L.L., Dicembre 2022
***
«Buon giorno a tutti, Grazie a voi , alla vostra umanità
ed alla vostra grandissima professionalità se oggi finalmente posso dire di
essere definitivamente uscito da un incubo durato 6 mesi nei quali avete
combattuto insieme a me fino ad ottenere un ricovero definitivo della mamma
in RSA a regime convenzionato senza aver mai speso altro se non le quote
residenziali spettanti. Voglio ringraziare la Fondazione per l'aiuto
ricevuto… Mia madre non autosufficiente ora è in una RSA con la convenzione
vicino casa e tutta la mia famiglia ve ne sarà eternamente grata .
Grazie…grazie…grazie…».
S.P. Dicembre 2022
***
«Gentilissimi tutti, con la presente intendo ringraziarvi
per l’assistenza,la cortesia,la pazienza e la grande professionalita’
dimostratami nel percorso intrapreso per l’inserimento in struttura di mio
fratello Xxxxxx. Anche ora che mio fratello non c’e’ piu’ sarete sempre nei
miei pensieri e,compatibilmente con le mie possibilita’contribuiro’ a
sostenervi (5x1000 e donazioni). Grazie infinite a tutti!»
M.T. Ottobre 2022
***
«A maggio di quest'anno mio padre è stato
ricoverato all’Ospedale *** di *** e al momento delle dimissioni ci siamo
opposti in modo da poter avere aiuto dagli assistenti sociali che da più di
un mese portavano a rilento la richiesta di una valutazione UMVD. Fatto ciò,
grazie alle lettere spedite agli enti da Voi indicati e agli assistenti
sociali dell'ospedale, la procedura è andata avanti più velocemente, sebbene
ci fosse un medico del reparto dove era ricoverato mio padre che ha tentato
più e più volte a convincermi di riportare mio padre a casa (senza capire la
gravità del mio stato economico e l'impossibilità di assistere mio padre
pure avendogli spiegato animatamente la situazione) affermando che queste
procedure hanno tempi biblici. Nonostante la mia preoccupazione dopo le
parole del medico e lo stato di demoralizzazione che mi aveva trasmesso,
sono andata avanti e dopo tre settimane di ricovero in Ospedale è stato
trasferito temporaneamente al presidio ospedaliero ***, lasciando sbalordito
il medico dalla celerità della cosa. Mio padre ha soggiornato in questa
struttura fino al 24 settembre dove finalmente lo hanno trasferito in una
struttura adatta alle sue esigenze a *** in quanto a *** le strutture adatte
a persone come lui non hanno raggiunto il numero per poter avviare
l'apertura. La struttura mi piace e consentono di andare a trovarlo anche se
pur avendo il green pass, le visite avvengono dentro un piccolo gazebo
chiuso all'esterno della struttura (dettagli). Detto ciò, la ringrazio
veramente tanto perché il Vostro aiuto è stato determinante alla decisione
di non CEDERE alle parole del medico che voleva a tutti i costi dimettere
mio padre; fornire gli indirizzi degli Enti alle quali ho spedito le
lettere, averle lette e aiutato a compilarle in modo corretto. Grazie per
tutto quello che fate per queste persone».
D.P. novembre 2021
***
«Vorremmo ringraziarVi per il Vs. sostegno informativo,
la Vs. competenza e soprattutto per aver dimostrato con i fatti (non solo a
parole) di essere una Fondazione che si batte davvero per i diritti dei
malati, diritti spesso non conosciuti o sovrastati da un interesse economico
che sembra essere più importante della salute del malato. Grazie al Vs.
sostegno effettivo e costante oggi mia mamma è potuta entrare in una Rsa con
la convenzione, vicino a casa, e anche in tempi brevi. Il ns. ringraziamento
non sarà solo a parole. Speriamo che possiate pubblicare la ns. lettera in
quanto testimonianza del Vs. prezioso quanto indispensabile lavoro, grazie».
C.B. luglio 2021
***
«Nel mese di giugno ultimo
scorso la situazione clinica di mia mamma, di anni 81, già compromessa da un
infarto a cui seguì un ictus nel 2007 è peggiorata e, pertanto, mi sono
trovata nella condizione di farla ricoverare all'Ospedale. Sino ad allora
con l'aiuto mio e di un'amica aveva trascorso in autonomia tutti questi
anni. Dopo 5 giorni in pronto soccorso e due settimane in reparto la
mobilità di mia mamma si è ridotta oltremodo, l'ho ritrovata allettata, con
alimentazione solo frullata e munita di pannolone. Alla fine del periodo
ospedaliero mia mamma è stata mandata in altra struttura sanitaria in
continuità di cura dove la situazione, purtroppo, non è migliorata e mi è
stato dichiarato a chiare lettere che necessitava di supervisione h24 non
essendo più in grado di stare da sola; durante il ricovero ho richiesto la
rivalutazione dell'UVG e ho contatto la Fondazione Promozione Sociale al
fine di beneficiare di informazioni utili a trovare il percorso migliore per
mia mamma. Ho trovato competenza e disponibilità all'ascolto: dietro loro
consiglio ho manifestato opposizione alle dimissioni all'ospedale. E' stata
sottoposta a visita di rivalutazione da parte dell'UVG che ha confermato
l'invalidità e riconosciuto la convenzione per il progetto di assistenza
residenziale in ALTA Intensità. Nel mese di gennaio è stata inserita
nella RSA da me scelta, che, pur adottando ogni misura per la sicurezza
degli ospiti, garantiva una visita settimanale, seppure dietro ad un vetro.
Una notte di aprile mia mamma è stata colpita da un altro ictus ed è giunta
all'Ospedale in condizioni disperate. Un medico dall'animo gentile ha deciso
di farla riportare in struttura dove mi è stato concesso di starle accanto
negli ultimi giorni. La mia mamma è deceduta pochi giorni dopo. Sarà
mia cura offrire ad ogni persona che ne avrà necessità il vostro
riferimento, certa di fare la cosa giusta, al fine di aiutare altre famiglie
nel momento in cui si presenta la necessità di provvedere ai nostri cari
anziani. Provvederò a sostenervi con la firma per il 5 per mille mio e di
mio marito. Ancora un grazie a tutti voi, risorsa preziosissima».
D.I., maggio 2021
***
«Gentili membri della
Fondazione, io e la mia famiglia tutta, vi siamo grati per averci fornito il
supporto morale e informativo che ci ha fatto conoscere i retroscena
dell’assistenza ai malati terminali. Un mondo dove il profitto prevale sulla
salute delle persone, e come gli ultimi fatti dimostrano, questo è
specialmente vero in Lombardia. Desidero quindi ringraziarvi per la
dedizione, la passione, la competenza e la disponibilità che mettete nel
vostro lavoro e che ha consentito a mio zio A.B. di andarsene con la dignità
che meritava e a noi familiari, di vedere un raggio di sole attraverso il
buio più profondo».
C.D., ottobre 2020
***
«Oggi al telefono la commozione ha preso
il sopravvento. Volevo ringraziare la Fondazione per l'aiuto ricevuto,
grazie a voi sono uscito da un incubo, dove invece la sanità mi aveva fatto
entrare. Mia madre non autosufficiente ora è in una RSA con la convenzione
vicino casa e siamo tutti più sereni. Ho divulgato a più persone possibili
il vostro operato chiedendo sostegno, e il 5 per mille e far capire che
siete un salvavita per le famiglie. Ringraziando nuovamente, potete
pubblicare la mia esperienza».
A.B., settembre 2020
***
«Dopo tante pressioni psicologiche, minacce, urla, da
parte di medici e assistenti sociali, in una situaziome in cui ci siamo
trovati con un genitore con demenza senile ingestibile, che è stato
ricoverato dal 118 in un ospedale a lungadegenza, in attesa di un
trasferimemto in una struttura idonea; dopo che tutta la parte burocratica e
pratica era stata fatta dalla sottoscritta per l'inserimento in una Rsa;
dopo 2 mesi che non si riusciva ad inserire in struttura idonea per cavilli
vari, l'ospedale in cui si trovava ha cominciato a pressare per dimissioni
forzate. Da lì l'inizio delle lettere di opposizione, dove il vostro aiuto è
stato fondamentale. Ero avvilita, persa, confusa, avevo bisogno di aiuto.
Nonostante io abbia chiesto ovunque (istituzioni incluse ) per tutelare mio
padre, il mio più grande sostegno siete stati voi ,la vostra fondazione!!!!!
Trovata per caso su internet, è stata la.mia forza per.resistere a tante
ingiustizie. (...). Mio padre oggi è in una RSA ha l'assistenza di cui
necessita ed io sono piu serena. Resto a vostra disposizione per qlsiasi
cosa, divulgo le vostre informazioni, sono una vostra sostenitrice, potete
pubblicare la mia storia, grazie infinite!!»
S.G., gennaio 2020
***
«Queste cose non si sanno finché non ti capitano... com’è
successo a me!! È proprio grazie a voi se mio papà ha vissuto serenamente
gli ultimi anni della sua vita!!»
M.D.B., agosto 2019
***
«Senza il Vostro aiuto non avrei saputo come fare per mia
mamma! GRAZIE perchè ogni qualvolta ho bisogno di INFORMAZIONI SERIE e NON
BUGIE Voi siete sempre pronti a rispondere e a consigliare nel modo
migliore!»
A.M.G., agosto 2019
***
«Si chiude con l'inserimento definitivo
in struttura in convenzione con l'Asl, finalmente, un lungo periodo (oltre
14 mesi) fatto di incertezze e di timori, per una situazione che non era
chiara e che poteva evolvere in maniera completamente negativa ( come
d’altra parte anche l’ultimo incontro faceva temere) con tutte le
conseguenti difficoltà logistiche ed economiche. E’ doveroso a questo
punto, un nuovo caloroso ringraziamento da parte nostra (***) per i preziosi
consigli e le indicazioni ricevute, che hanno permesso di ottenere un altro
positivo risultato nella meritevole iniziativa intrapresa dalla vostra
Fondazione per tutelare il diritto alla cura degli anziani non
autosufficienti, contro gli espedienti e i vari trucchi utilizzati da
ospedali e medici per contrastare l’attuazione di questo diritto.
Naturalmente non bastano solo le parole e quindi non mancheremo di
dimostrare la nostra gratitudine, anche in modo concreto, a chi, come voi,
offre aiuto con professionalità e disponibilità, ma ha anche bisogno di
aiuti (oltre, naturalmente, al 5 x mille che rinnoveremo anche in futuro e
al far conoscere la Fondazione sia col passa parola che con gli attuali, più
noti, servizi di Social Network)».
F.L., agosto 2019
***
«Tra indennità di
accompagnamento, quota sanitaria (Asl) della degenza definitiva in Rsa e
integrazione del Comune, per mia mamma è andato tutto a buon fine. Non posso
che ringraziare chi mi ha seguito e tutta la Fondazione promozione sociale
per l'aiuto prestato. Senza di Voi tutto ciò non sarebbe stato possibile e,
dovendo assistere personalmente mia mamma mi sarei trovata in gravissime
difficoltà. Non posso non riflettere sul futuro di tanti anziani, che è un
po' il futuro di tutti noi. Speriamo si possa contare sempre di più su
un'assistenza serena e garantita per chi non è più in grado di autogestirsi».
M. D., luglio 2019
***
«Volevo
ringraziare tutto il personale della Fondazione promozione sociale onlus per
esservi presi cura del caso di mia madre XX. Ma soprattutto Vi ringrazio per
averlo risolto in maniera brillante. Se ha ottenuto la convenzione della
parte sanitaria è solo merito delle vostre conoscenze e professionalità,
tenacia e combattività. Grazie davvero per tutto, anche se dire grazie è
riduttivo e soprattutto penso che non esista un modo per ringraziarvi
davvero. Vi sarò per sempre grato. Se nel mondo ci fossero persone come
quelle della Fondazione, che difendete e fate valere i diritti dei più
deboli e malati, il mondo sarebbe sicuramente migliore. Cordiali saluti e
buone feste».
A.C., dicembre 2018
***
«Mi chiamo
X****** e sono la figlia di una malata di Alzheimer ad oggi 85 enne,
residente a X******* (To). Sono stata la sua caregiver per lungo tempo e man
mano che mamma peggiorava, la mia salute fisica e mentale peggiorava insieme
a lei: pesavo 43 Kg ed il mio sistema nervoso era a pezzi. La mia famiglia è
rinata e mamma ha trovato le giuste cure (nonostante il peggioramento
continuo della malattia) solo quando è entrata in una RSA in convenzione,
dove ha potuto essere accudita e curata secondo le sue reali esigenze di
malato.
C’è bisogno di cure sanitarie e di
personale esperto per questa malattia e per la mia esperienza, la famiglia
da sola è impotente/inefficace/inesperta, in quanto il decadimento cognitivo
e fisico vanno di pari passo. La famiglia di fronte all’Alzheimer
ha solo la capacità di dare affetto e
vicinanza al proprio genitore, preservandone anche la sua dignità».
X. settembre 2018
***
«Mi
chiamo Sxxxxxx ho 52 anni, sono figlia unica ho un lavoro precario ed ho
ancora entrambi i genitori, mio padre di 82 e mia madre di 83.
All'inizio del 2015 mia madre, che viveva da sola
con mio padre e che già soffriva di Alzheimer, si è ulteriormente aggravata
ed ha iniziato anche a soffrire di Wandering. Le sue peregrinazioni continue
di notte e di giorno l'hanno portata a cadere più volte battendo anche molto
forte la testa. In
seguito all'ennesima caduta è stata ricoverata presso prima presso il Maria
Vittoria e poi presso l'Amedeo di Savoia dove ha subito un intervento al
cranio che aveva lo scopo di ridurre un grosso ematoma subdurale.
Naturalmente l'anestesia ed il fatto di dover essere costretta a letto
l'hanno fatta ulteriormente peggiorare. Dopo una decina di giorni di
ricovero è stata trasferita presso Villa Irma, una RSA di Torino da cui
avrebbe dovuto essere dimessa dopo 60 giorni per tornare nuovamente a casa
con papà che, oltretutto, soffre di depressione. Già prima del peggioramento
avevo provato a supportare papà con una badante, ma mamma non l'ha voluta,
ha iniziato a scagliarle addosso qualsiasi oggetto alla sua portata. Quindi
ero molto preoccupata.
Per fortuna una mia conoscente mi
ha parlato di voi, Vi ho contattati, ho compilato e spedito tutte le
raccomandate che mi avete consigliato et voilà: mamma è ricoverata ancora
adesso nella Residenza Principe Oddone dove viene curata bene ed è molto più
calma. GRAZIE!».
S. settembre 2018
***
«Tutto è iniziato nel gennaio del
2016, quando ho trovato nella sede del Consorzio dei servizi sociali (che
raggruppa alcuni Comuni della cintura Ovest di Torino, ndr.) il vostro
opuscolo di opposizione alle dimissioni e quindi ho preso appuntamento con
la Fondazione promozione sociale per sapere qualcosa in più in merito alle
opposizioni alle dimissioni;mia mamma era ricoverata in Casa di cura dal 9
gennaio 2017. Gli operatori della struttura mi avevano informato che il
ricovero sarebbe “scaduto” il 21 gennaio e la paziente sarebbe tornata a
casa! Allora non sapevo che era una notizia senza fondamento e contro le
leggi, potete immaginare il mio stato d’animo: accudire e curare
privatamente la mamma poneva una serie di problemi sia di oneri di tempo e
di rinuncia al lavoro, sia economici, in quanto persona non autosufficiente
e invalida al 100%. Dopo un appuntamento con la Fondazione promozione
sociale, nel quale mi sono stati chiariti i diritti della persona malata, mi
è stato fornito il facsimile della lettera di opposizione alle dimissioni da
compilare ed inviare: tre lettere raccomandate al Direttore dell’Asl, a
quello del Consorzio e al Direttore sanitario della struttura di ricovero.
Sono bastate per bloccare la prospettata dimissione e avviare la continuità
delle cure. Nel frattempo la Casa di cura faceva pressioni per la di
missione con telefonate minatorie inviando anche una lettera dall'avvocato
con una richiesta di parcella per i giorni di ricovero a loro dire “oltre
limite”. Con i materiali forniti dalla Fondazione ho respinto il tutto al
mittente, senza pagare alcunché e senza rivalse da parte della struttura. Da
quel momento, una volta posta sul piano dei diritti e delle informazioni
scritte, la questione si e stabilizzata. La nostra disponibilità al
ricovero in Residenza sanitaria assistenziale è stata formalizzata nella
lettera fin dal primo momento, nonostante questo, mia mamma e stata curata
in Casa di cura fino al 2 giugno senza pagare nulla. Quel giorno è poi stata
ricoverata al vicino Ospedale (devo dire curata bene e senza pressioni di
nessun genere) poi dal 2 agosto trasferita in una struttura di lungodegenza
fino al 5 febbraio 2018 e poi, senza che mai venisse sospesa la presa in
carico del Servizio sanitario, dalle ore 10 e 30 di quel giorno e entrata in
Casa di riposo (Rsa in convenzione con il Servizio sanitario nazionale – 50%
pagato dall’Asl, 50% dal singolo utente) a C***. É stata una vittoria per
me, grazie alla Fondazione promozione sociale. Ultimo, ma certamente non
meno importante, volevo aggiungere che parlando con tutte le persone che ho
trovato in giro per uffici ,ospedali e case di cura non esiste informazione
di nessun genere sui diritti dei malati non autosufficienti, con il
risultato che molti ne approfittano. Il che mi ha insegnato due cose: che
parlare in questi casi non serve e che vale quanto scritto e che è
necessario raccontare le nostre storie, in modo che altri che si trovano
nella situazione di difficoltà e disperazione nella quale ero io, vedano che
se ne può venire fuori con i giusti accorgimenti. Ancora grazie!».
A.C., febbraio 2018
***
«Questa incredibile e dolorosissima storia
ebbe inizio un anno fa quando a mio padre, oltre alle gravi patologie che
aveva da anni (diabete e cardiopatia) fu diagnosticato un tumore al
fegato. Da qui inizia un calvario indescrivibile sia per mio padre sia per
tutti noi figli. Ci ritrovavamo oltre ad affrontare i problemi di salute di
nostro padre un muro di burocrazia ed ostilità da parte degli operatori che
si presentarono davanti a noi nei vari settori sanitari e sociali. Mio
padre per curarsi e per poter avere la famiglia vicina dovette lasciare la
sua casa e la sua terra, dove aveva vissuto tutta la sua vita. A Torino dopo
quasi un mese di ricovero fu trasferito per la continuità delle cure in una
struttura di lungodegenza. Finito questo periodo di ricovero fu trasferito
in una Rsa, letti Cavs (Continuità assistenziale a valenza sanitaria)
dell'Asl, per un altro mese. Nel frattempo le condizioni di salute di
mio padre peggioravano ed a questo punto, d'accordo tutti noi figli e con
l'approvazione di papà, che ormai si era reso conto del suo stato di salute
precario e del fatto che non potevamo affrontare da soli la situazione,
decidemmo di avviare la procedura per ricovero definitivo in Rsa. Procedura
lunga e dolorosa, non pensavamo che quello che doveva essere un diritto di
un ammalato e per di più una persona anziana fosse un business per alcuni e
una negazione del diritto da parte di altri (in particolare gli operatori
delle istituzioni) . Passato il mese di ricovero nei letti Cavs, abbiamo
fatto richiesta di proroga fino a quando gli sarebbe stata concessa la
convenzione dalla Asl per il ricovero definitivo, ma la risposta fu
negativa. Chiesto colloquio col Direttore della struttura dove si trovava,
ci venne proposto un ricovero definitivo a pagamento per la “modica” cifra
di € 3.100 mensili, cifra per noi impensabile da pagare in quanto a
disposizione c’erano solo la pensione di papà più l'indennità di
accompagnamento che gli era stata riconosciuta da qualche settimana.
Disperazione totale. Ma fortunatamente qualche giorno prima che venisse
dimesso siamo venuti a conoscenza, per passaparola da altri parenti di
ricoverati, della Fondazione promozione sociale onlus di via Artisti. Grazie
a loro e alla loro guida siamo riusciti a non far dimettere papà dalla
struttura presentando la lettera di opposizione alle dimissioni. Nel
frattempo arrivò la convenzione della Asl per il ricovero definitivo e
pensavamo che ormai i problemi fossero finiti ma non fu così.
Richiedemmo che il trasferimento dei posti Cavs ala definitiva Rsa avvenisse
a cura e spese della Asl (visti i decreti e leggi della Regione Piemonte e
non solo) ma purtroppo non avvenne. Nel frattempo le condizioni di papà
peggioravano. Il pomeriggio del 9 agosto 2017 venne portato in ambulanza in
pronto soccorso e ricoverato per polmonite, scompenso cardiaco e coma
epatico. Iniziò un ulteriore declino fisico di papà che per il peggioramento
dello stato di salute non si nutriva più e quindi era alimentato
artificialmente, per i dolori delle ulcere diabetiche trattato con morfina e
allettato. Noi figli avremmo tante domande da sottoporre alla Asl che si
è occupata (o non occupata, negandogli sempre la prosecuzione delle cure in
continuità terapeutica) di questa storia ma purtroppo ci siamo resi conto
che ci rimarranno solo tanti dubbi. Papà non c'è più, ha voluto far
risparmiare alla Asl di Torino ben €1200 al mese. Vorrei concludere dicendo
ai nostri politici che le persone deboli e soprattutto gli anziani non sono
e non devono essere un business per le residenze e non sono neanche dei
numeri da inserire in una lista d'attesa, sono delle persone e soprattutto
ricordarsi che sono esseri umani. Le uniche persone che devo ringraziare
in tutta questa triste vicenda sono coloro che lavorano e dedicano il loro
tempo e la loro professionalità nella Fondazione Promozione sociale. Grazie».
M.P., gennaio 2018
***
«Mio padre è stato ricoverato a giugno
in ospedale per ictus ischemico e una volta trasferito in centro di
riabilitazione è stata effettuata la visita Uvg in cui ci era stato
consigliato di trasferirlo privatamente. Le sue condizioni gravi non gli
permettevano di muoversi, disfalgico senza poter alimentarsi in modo
autonomo, con flebo e catetere, con gravi piaghe da decubito (nate in
ospedale purtroppo) e senza riuscire più a parlare. Abbiamo iniziato la dura
lotta contro l'Asl e l'assistente sociale che continuavano a ripeterci che
senza raggiungere il punteggio per la convenzione non si sarebbe potuto fare
nulla e ci veniva continuamente consigliata l'opzione "casa di cura privata"
o "periodo di sollievo". Purtroppo non possiamo occuparci di mio padre a
casa perchè, nonostante abbia bisogno di assistenza infermieristica
professionale 24h su 24, io e mio fratello viviamo e lavoriamo all'estero e
mia mamma ha anche lei i suoi problemi di salute in seguito ad un brutto
cancro (sottolineo che mio padre ha avuto negli ultimi 10 anni gravi
problemi tra cui: bypass all'aorta, tumore alla vescica e tumore al
cervello). Dopo aver insistito con un totale di 16 lettere raccomandate e
seguito tutti i vostri consigli, dopo meno di 3 mesi, siamo riusciti ad
ottenere la convenzione (metà della retta a nostro carico e l'altra metà a
carico dell'Asl) e a trovare subito una Rsa in cui mio padre viene seguito
con assistenza continua. E' stato un periodo molto stressante e decisamente
triste ma GRAZIE ALLA VOSTRA PROFESSIONALITA', CONTINUA DISPONIBILITA' e
GENTILEZZA siamo riusciti a far valere i nostri diritti, tanto " ben
nascosti" . Non smetteremo Mai di ringraziarvi e sarò pronta ad aiutare
chiunque abbia bisogno del vostro aiuto. Siamo felici di poter aiutare la
vostra Associazione con un aiuto con bonifico bancario e futuro 5xMille».
Fam. Z., ottobre 2017.
***
«(...) Nel maggio del 2016 mio fratello è
stato colpito da un ictus che ne ha irrimediabilmente danneggiato la sua
salute. Ricoverato in ospedale per 10gg, poi mandato in casa di cura per la
rieducazione. La sua situazione in quel periodo era la seguente:
immobilizzato su una sedia a rotelle, gravi difficolta nel parlare, gravi
patologie prostatiche, difficoltà (quasi impossibilità) nel deglutire
(afagia). Visitato dal medico fiscale ha ottenuto l’indennità di
accompagnamento. Ho richiesto la visita Uvg che ha prodotto un risultato,
in termine di punteggio, non adeguato per ottenere un ricovero (con
convenzione da parte Asl). E non avevo neanche delle previsioni su possibili
ricoveri futuri. Io non ero in condizioni di poterlo assistere (anche con
aiuti esterni) a casa anche perché: mio fratello necessita di assistenza
continua (giorno e notte), ho una mamma di 94 anni cieca ed allettata, abito
fuori Torino. ERO DISPERATO perché non intravedevo soluzioni valide. NON
E’ ASSOLUTAMENTE UNA FRASE RETORICA!! Chi è stato nelle mie condizioni mi
capisce benissimo! Fortunatamente ho letto un lettera su "Specchio dei
Tempi" su La Stampa di Torino nella quale la Fondazione promozione sociale
suggeriva come comportarsi in casi simili al mio, dando indicazioni e
rendendosi disponibile per consulenze. Ho preso un appuntamento, ho
illustrato il mio caso, ho ricevuto consulenza e supporto. Mi sono
comportato come mi hanno indicato: rifiuto delle dimissioni (come
indicato da sito internet), - incontro con UVG (con testimone), richiesta di
risposte sempre scritte. Ci sono voluti circa tre mesi per ottenere il
ricovero convenzionato in una Rsa. Sono riuscito a trovare per mio
fratello una “sistemazione” in una struttura valida dove e’ assistito da
personale specializzato: lui paga la retta alberghiera, la Asl la parte
sanitaria. Ovviamente la qualità della sua vita non è certo invidiabile, ma
date le sue condizioni di salute io non sarei riuscito a fare meglio.
COSA è stato FONDAMENTALE ricevere da parte della Fondazione ? UNA
INFORMAZIONE CHIARA , PRECISA E DOCUMENTATA RIGUARDO I DIRITTI CHE SI HANNO
IN SITUAZIONI SIMILI E COSA SI DEVE FARE PER FARLI RISPETTARE. Questo
permette di affrontare in modo consapevole situazioni già di per se’ molto
difficili. GRAZIE».
M.P., ottobre 2017
***
«Buonasera, mi scuso per il ritardo con cui comunico per iscritto
l'esito dell'opposizione alle dimissioni di mia mamma da xxxx presso cui era
ricoverata (...). Vi comunico che la mamma da poco più di un mese è
ricoverata presso la casa di ospitalità e cura xxxx, verso xxxxx, è un posto
che non ho scelto io, mi ci ha messo in contatto l'UVG di xxxx, perchè
l'ospedale doveva liberare il letto e in xxxxx città le strutture non
avevano posto, in ogni caso ci troviamo abbastanza bene e la mamma sta bene.
Dal momento del ricovero in ospedale, all'ottenimento della convenzione
per il ricovero in Rsa da parte dell'Asl sono trascorsi soltanto 22 giorni.
E' vero che ero in attesa da un anno e mi avevano prospettato la convenzione
per luglio, ma sentendo la vostra esperienza e conoscendo le criticità, ho
motivo di pensare che le lettere suggerite da voi, abbiano favorito
decisamente questa riduzione dei tempi. Per questo vi ringrazio, come per
tutti gli opuscoli informativi, davvero preziosi dove non anche illuminanti
e vi autorizzo a trascrivere la mia testimonianza insieme alle altre, la cui
lettura ha dato sostegno anche a me quando ne ho avuto bisogno
(...)». A.Z., luglio 2017
***
"Io
l'ho fatto e ho ottenuto tutto ciò che volevo. Mi hanno scritto gli avvocati
della casa di riposo... ma niente paure, testa alta non parlare con nessuno
non dare spiegazioni verbali e farci valere, il tutto per iscritto. Abbiamo
tanti diritti per i nostri malati non autosufficienti ! Prendiamoceli.
5xmille ovviamente a loro, grazie". (Testimonianza su Facebook,
dopo la formale opposizione alle dimissioni da una casa di cura, che ha
permesso al suo parente di continuare le cure) M. M. maggio 2017
***
Dopo avere mandato la lettera di opposizione alle
dimissioni il 28 febbraio 2017: «Mi avete salvato la vita...dopo la
fatica per il ricovero di mio padre poterlo avere in struttura e' servito a
rinascere per me e soprattutto per mia madre. Senza di voi non avremmo mai
saputo che oltre ai doveri esistono anche i diritti per i familiari!
Ovviamente i medici si guardano bene dall'informare...».
M.R. maggio 2017
***
Ad un mese e mezzo dall'opposizione alle
dimissioni da Casa di cura, la signora E. S. ci scrive. «Gent.mi, ho
inviato la lettera di accettazione della convenzione dell'Asl ricevuta per
iscritto (50% della retta a carico del Servizio sanitario nazionale) come da
voi indicato e l'inserimento in struttura è avvenuto venerdì 31/03 presso la
Rsa - Residenza sanitaria assistenziale prescelta. All'atto dell'ingresso
l'amministrazione dell'Rsa mi ha sottoposto a firma solo ed esclusivamente
la presa visione del Regolamento della struttura, come da vostre
indicazioni. In ogni caso non avrei firmato, come da accordi, alcun
contratto. A titolo di ringraziamento per l'assistenza ed il sostegno che mi
avete riservato, invio in allegato la ricevuta del bonifico che ho
effettuato a vostro beneficio a nome di mia mamma per sostenere le vostre
attività nei confronti dei malati non autosuffcienti. Grazie di cuore!». E.S. aprile 2017
***
«La presente a confermare che mia mamma è
stata ricoverata nella Rsa definitivamente, presa in carico dal comune di
residenza per il pagamento della quota alberghiera in base all'Isee socio
residenziale (la pensione tutta e poco altro che a me va benissimo), che
l'Asl pagherà alla struttura, la quota sanitaria. In questo periodo, il
giudice (su richiesta nostra), mi ha nominato amministratore di sostegno.
Non ho firmato alcun contratto col comune e con la struttura. Non ho
firmato dimissioni dall'ospedale. Lo spostamento in Rsa è avvenuto
direttamente dal reparto senza nemmeno coinvolgermi. Venerdi ho ricevuto
comunicazione dall'Inps che la commissione ha accolto la richiesta di darle
l'assegno di accompagnamento (dopo 5 anni di Alzheimer e 4 visite di
aggravamento... finalmente...) Sono ancora frastornato perché da luglio a
inizio novembre, mi hanno trattato come un delinquente poiché mi sono
opposto alle dimissioni. Ad oggi, i servizi sociali ci comunicano con grande
calma le cose per iscritto e le sappiamo prima a voce dai dipendenti
dell'ospedale e ora della Rsa. Ho notato che le date che mettono nei
documenti sono sempre a favore loro e a dimostrare la mia mancanza di
collaborazione ai danni di mia madre (ferie dell'A.S... documenti presentati
immediatamente (a una collega), portano la data del suo ritorno dalle
ferie). Da denuncia se avessi la forza e la disponibilità economica per
affrontarla. Se non fosse stato per il Vostro atteggiamento rigido e
deciso, avrei mollato per il dispiacere e i sensi di colpa. Ma ce l'ho
fatta. Ora io, mia moglie e mia figlia, andiamo a trovare mia mamma
almeno due volte la settimana. Lei è serena, meno sola, più bella e curata.
Mi sento meno in colpa dei primi giorni. Scrivo per ringraziarvi tutti
per il supporto che ci avete dato e le informazioni indispensabili a questa
battaglia. Di una vera e propria battaglia di un "topolino contro un
elefante" (mi disse l'AS dell'ospedale appena opposto alle dimissioni, che
mi stavo mettendo contro un elefante, ovvero l'Asl...) Abbiamo mandato
xxx€ di contributi per sostenervi, non sono tanti ma al momento non ho
altro: non percepisco lo stipendio da 5 mesi, mi sono licenziato il xxxxx e
oggi inizio in un'altra ditta. Autorizzo alla pubblicazione della
presente sui vostri canali e ancora ringrazio»
A.B. dicembre 2016
***
«Volevamo
ringraziare la Fondazione promozione sociale per l’aiuto e il sostegno
ricevuto nella difficile situazione in cui ci siamo ritrovati, dopo un
improvviso peggioramento della situazione sanitaria di nostra madre invalida
e non autosufficiente. Dopo un ricovero di tre settimane presso il reparto
di pronto soccorso dell’Ospedale di (...), grazie alle indicazioni ricevute
dalla Fondazione, siamo riusciti a fare ricoverare nostra madre presso il
Cavs dell’Ospedale di (...), dove in un primo momento ci avevano prospettato
un ricovero di massimo 30 giorni, dopo di ché avremmo dovuto provvedere noi,
a casa o in una struttura privata. La Fondazione ci ha guidati nel
trasmettere la lettera di “opposizione alle dimissioni” e questo ha fatto si
che, dopo diversi contatti con la Direzione Sanitaria dell’Asl di
competenza, siamo riusciti ad ottenere il ricovero, sancito dalle leggi
vigenti, presso una Rsa in convenzione. Vorremmo quindi ribadire ancora che
senza il vostro aiuto non saremmo stati in grado di poter affrontare le
problematiche che sono emerse ottenendo un risultato positivo, anche dal
punto di vista della serenità delle nostre famiglie e soprattutto di nostra
madre che, finalmente è in una struttura dove viene seguita, aiutata e dove
può relazionarsi con altri ospiti. Alleghiamo copia della ricevuta di
piccolo contributo che abbiamo voluto versare per aiutare la Fondazione nel
proseguimento delle vostre attività, assolutamente meritorie e necessarie».
F.F., agosto
2016
***
«Sento il dovere di
ringraziare Fondazione Promozione Sociale per l’aiuto che ho ricevuto in un
momento particolarmente difficile. Mia sorella ultrasessantacinquenne, a
seguito di intervento chirurgico e successive complicanze insorte per
infezioni ospedaliere contratte ha avuto una degenza ospedaliera importante
(oltre 2 mesi) e successivamente è stata trasferita in una struttura in
continuità assistenziale perché divenuta malata cronica grave e non
autosufficiente. Fin dall’ ingresso i parenti vengono informati che
trascorsi i 30 gg dovranno farsi carico loro stessi del malato che nel
frattempo verrà inserito in liste di attesa per il successivo ricovero
domiciliare o in strutture dedicate. Queste liste di attesa hanno però
tempi di svariati mesi. Io, su consiglio di conoscenti, ho fatto opposizione
scritta alle dimissioni a mezzo Caf Spi Cgil della Provincia di Torino ma
poi non sapevo come gestire la fase successiva, quando di fatto sono
iniziate le pressioni perché mi facessi carico io stesso dell’assistenza
necessaria. Fortunatamente su internet ho “scoperto “ l’esistenza della
Fondazione , li ho contattati e mi sono subito sentito sollevato : avevo
finalmente trovato qualcuno molto preparato e disponibile ad aiutarmi sin da
subito. Ho seguito alla lettera tutte le loro indicazioni e, grazie a loro,
è andato tutto bene: mia sorella è rimasta ricoverata in continuità
assistenziale (dove peraltro è stata sempre assistita con professionalità) e
ora abbiamo ottenuto il ricovero in RSA in convenzione. Scrivo queste righe
perché penso possano essere utili a molti che si trovano nella mia stessa
situazione. Mentre di nuovo ringrazio di cuore tutte le persone che
collaborano nella Fondazione e che ogni giorno, disinteressatamente, si
battono in difesa dei più deboli, invito tutti a contattarli con fiducia ed
a sostenerli anche soltanto devolvendo alla Fondazione il 5 per mille nella
prossima dichiarazione dei redditi (a noi non costa nulla ma per loro è
indispensabile)». Donato, luglio
2016
***
«Con la presente desidero
ringraziarVi per le indicazioni ed il sostegno avuto per ottenere
l’inserimento di mio padre anziano non autosufficiente in Rsa. La vicenda
inizia alla fine di novembre 2015, mio padre viene ricoverato per
broncopolmonite in seguito alla quale le condizioni fisiche peggiorano
drasticamente e non è più in grado di alzarsi dal letto. Essendo da sola con
un figlio invalido e un lavoro che non posso permettermi di perdere, mi
attivo subito e faccio la richiesta per l’inserimento in Rsa (primi giorni
di dicembre), alla fine di dicembre dal punto di vista respiratorio è
stabilizzato e vogliono dimetterlo, spiego la situazione familiare alla Capo
sala del reparto che si attiva e lo fa trasferire (primi giorni di gennaio)
in Casa di cura privata convenzionata per fare riabilitazione e allungare i
tempi in attesa dell’accoglienza in Rsa. Nel frattempo vengo a
conoscenza che a Xxxxx, la mia città, opera il Comitato per la difesa dei
diritti sanciti dall’art.32 della costituzione, mi metto in contatto con il
presidente, il quale mi informa dei diritti di mio padre e mi indirizza
verso la Vs. fondazione. È stata una informazione fondamentale, senza i Vs
aiuti non sarei riuscita a far fronte alle intimidazioni e minacce di
denuncia per abbandono di incapace a cui sono stata sottoposta nei mesi
successivi, infatti sia dalla clinica che dall’assistente sociale del Comune
e dal primario della Struttura di deospedalizzazione protetta poi, ho ricevuto pressioni per prendermi carico a
domicilio di mio padre presentandomela come unica soluzione possibile. Dalla
clinica convenzionata è stato trasferito (primi di marzo), dopo la lettera
di opposizione alle dimissioni, in Struttura di deospedalizzazione protetta e dopo un mese sono riprese le
pressioni per dimetterlo, di nuovo lettera di opposizione alle dimissioni,
di nuovo telefonate e pressioni perché accettassi le dimissioni e finalmente
il 5 maggio 2016 mio padre è stato trasferito in Rsa. Mi sono dilungata
a riassumere tutta la trafila a cui siamo stati sottoposti io e mio padre
per cercare di esprimere quanto sia stato faticoso, soprattutto dal punto di
vista emotivo, veder riconoscere un diritto sancito per legge, e per
puntualizzare che non saremo certamente arrivati a buon fine senza il Vs
sostegno e le indicazioni su come agire. Ci si trova in una situazione di
estrema fragilità dal punto di vista emotivo, fisico ed economico e da parte
delle istituzioni sembra ne approfittino per non far trapelare i diritti che
ci spettano invece di essere tutelati veniamo minacciati e ricattati
emotivamente. Ancora un grosso grazie per il lavoro che fate. Ora mio
padre è in una struttura vicina alla mia abitazione, è sereno e si sente
protetto. Non sono riuscita a scriverVi prima proprio per la necessità
di far decantare tutto lo stress accumulato in questi mesi di “battaglia” ed
essere più obiettiva nel raccontare i fatti». Antonietta,
giugno 2016
***
«La presente per manifestarVi tutta la mia
profonda gratitudine per l’aiuto e la vicinanza che avete dimostrato prima
di tutto a mia madre e poi a me, come familiare. Grazie a Voi mia madre ha
potuto vedere riconosciuto il suo diritto alle cure più adeguate e alla
continuità terapeutica, diritto che invece, con le dimissioni dalla Casa di
Cura non le sarebbe stato garantito e che avrebbe determinato probabilmente
un deterioramento delle sue condizioni cliniche. Ma un aiuto non meno
importante è stato dato a me, unico familiare che, in quanto tale, ha
conosciuto momenti di grande sconforto in cui mi sono sentita abbandonata
dalle istituzioni che invece dovrebbero aiutarmi e consigliarmi e con
problemi personali e familiari. L’unica voce che invece mi ha consentito di
non cadere nello sconforto è stata proprio solo quella della Vostra
associazione. La mia vicenda è stata lunga, dalle prime raccomandate
inviate a marzo 2015, abbiamo ottenuto il ricovero definitivo presso una RSA
a giugno 2016, il tutto però con la continuità delle cure presso la casa di
Cura ove mia madre era stata originariamente ricoverata. Devo precisare che,
nonostante l’opposizione alle dimissioni mia madre è sempre stata seguita
dai medici e dal personale della Clinica come prima delle minacciate
dimissioni. Il messaggio importante che vorrei portare avanti con la mia
storia e la mia testimonianza è che, grazie al Vostro aiuto, al Vostro
impegno e la Vostra serietà, si può portare avanti una battaglia difficile
ma giusta, perché ha come fine ultimo quello di vedere riconosciuti i
diritti dei nostri cari malati. Occorre grande determinazione perché spesso
si deve fare fronte a false indicazioni o addirittura minacce o pressioni
psicologiche che ci vogliono far sembrare familiari senza scrupoli che, per
il fatto di non portarsi a casa propria il familiare malato, non si stanno
adoperando per garantire loro le cure adeguate, quando invece solo in questo
modo, i nostri malati possono vedere non interrotta l’assistenza a cui hanno
diritto».
Monica, giugno 2016.
***
«Salve, volevo informarvi che mia madre
A.B. è stata dimessa dalla RSA dell'ASL di Via Botticelli dopo aver avuto
dalla UVG la convenzione. Adesso ha trovato un posto in una RSA privata
convenzionata a Torino, con pagamento a suo carico della retta "alberghiera"
(mentre la quota sanitaria è a carico dell'ASL). Volevo ringraziarvi per
aver potuto utilizzare la Vs. lettera di opposizione alle dimissioni (anche
se non ho mai avuto una risposta dalle persone/Enti a cui tale lettera è
stata spedita)».
Filippo, maggio 2016.
***
«Volevo ringraziare la Fondazione promozione sociale per il prezioso
contributo che ci avete offerto per il caso della mia mamma che si è
concluso con il ricovero in Casa Protetta del mio paese (Emilia Romagna),
dopo la lettera di opposizione alle dimissioni. La soluzione offertaci é
quella che noi ci auguravamo sotto il profilo socio-assistenziale,
logistico ed economico ( € 45 al giorno).
La mamma si trova bene, è nel suo paese e
noi siamo comodi (in quanto residenti nello stesso paese) nel poterla andare
a trovare più frequentemente.
Soli contro tutti, ci siamo sentiti aiutati dalla vostra organizzazione, un
prezioso riferimento di cui ogni cittadino dovrebbe poter usufruire. Grazie
a voi siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo».
Roberto, aprile 2015.
***
«Ora
mi sento più sicuro dei diritti di mio fratello F., disabile grave e non
autosufficiente, tenendomi informato sul vostro sito. Vi ringrazio».
Andrea, febbraio 2015.
***
«Mia
mamma, anziana malata cronica non autosufficiente, non lucida, era stata
trasferita in casa di cura dall’ospedale. Al primo colloquio con il primario
della struttura mi veniva comunicato che la permanenza di mia mamma non
avrebbe superato il mese di degenza e dopo questo periodo avrei dovuto
provvedere ad una sistemazione presso una struttura privata o metterle una
badante a casa. Premetto che mia mamma viveva con 600 euro di pensione e
perciò impossibilitata a pagarsi una badante e che io con 1000 euro di
stipendio e una famiglia da mantenere non potevo aggiungere un gran che;
sono stato consigliato dallo stesso primario di vendere la casa dove mia
mamma viveva.
Fortunatamente mia moglie tramite internet è venuta a conoscenza della
Fondazione promozione sociale onlus che mi ha indicato la strada da seguire
per far valere il diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie che devono
avere tutti i malati. Come indicatomi dalla Fondazione ho inviato la lettera
alle opposizioni delle dimissioni ai vari enti interessati. Dopo un mese ci
fu un tentativo di dimissioni da parte della struttura alla quale io
rispondetti con un telegramma ribadendo la mia opposizione alle dimissioni.
Dopo alcuni giorni venni addirittura contattato dal Direttore sanitario
della struttura che mi ribadì di non poter tenere mia mamma in struttura più
di un certo periodo. Al secondo telegramma inviato non venni più
contattato. Nonostante la mio opposizione la struttura ha comunque
continuato a seguire con attenzione lo stato di salute di mia mamma non
abbandonandola a se stessa. Purtroppo dopo due mesi mia mamma è deceduta
presso la struttura, il giorno dopo venivo contattato dall'Unita di
valutazione geriatrica che mi comunicava il trasferimento di mia mamma
presso una Rsa. Consiglio a tutti coloro che stanno attraversando ciò che è
successo a me di rivolgersi alla Fondazione promozione sociale che è stata
un supporto validissimo: c'e' bisogno di persone come loro che combattono
per un diritto che con tutte le tasse che paghiamo dobbiamo avere».
Danilo, febbraio 2015.
***
«Buongiorno.
Mi scuso per non avervi informato prima, l’opposizione alle dimissioni ha
funzionato, l’arrivo della raccomandata ha anche dato una spinta alla
conclusione della pratica dell’unità di valutazione geriatrica, abbiamo
ottenuto il ricovero in convenzione con la Asl, non riceviamo, per
disponibilità economica sufficiente l’integrazione retta da parte del Comune».
Marco, dicembre 2014.
***
«L’opposizione
alle dimissioni di mia madre si è conclusa con il ricovero definitivo in
Rsa, grazie alla vostra azione».
Juana, ottobre 2014.
***
«Confermo che l’esito dell’opposizione
alle dimissioni è andata a buon fine con inserimento definitivo in una Rsa
convenzionata. Grazie!».
Graziano, settembre 2014.
***
«Buongiorno,
io avevo fatto opposizione alle dimissioni dalla casa di cura per ottenere
intervento di Peg (altrimenti sarebbe uscita dalla riabilitazione senza e
non potendo mangiare ne bere sarebbe morta) e per ottenere l'attivazione
delle cure domiciliari. Nonostante le varie minacce ricevute dall’istituto
mi è stato dato ciò di cui avevo diritto e che avevo chiesto per iscritto».
Monica, agosto 2014.
***
«Grazie
al vostro aiuto la struttura di S. non ha dimesso mia nonna fino a che non è
stata accolta in una Rsa convenzionata. Con l’opposizione alle dimissioni è
andato tutto per il meglio».
Barbara, maggio 2014.
***
«Ero
entrata in contatto con voi durante una riunione informativa sul nuovo Isee.
Ci eravamo rivolti a voi per mia zia, che è malata psichiatrica e ora è in
Rsa. Avevamo scritto con voi delle lettere di opposizione alle
dimissioni in quanto era in ospedale (reparto psichiatria). Le hanno poi
trovato un posto convenzionato in Rsa. (...) Gli argomenti che spesso ci
sentivamo ripetere per negarle la quota sanitaria erano: mancanza di soldi
per un posto in comunità, mancanza di posti, mancanza di attività nei Centri
psico-sociali...».
Antonella e Mario, febbraio 2014.
***
«A
seguito di richiesta scritta all’Asl, mio fratello disabile è ricoverato
nella struttura di N., e non abbiamo particolari problemi.
Quando nostra madre era in ospedale al hanno provato a mandarcela a casa, ma
seguendo i vostri consigli ci siamo opposti alle dimissioni per iscritto.
Dopo un po’ di insistenza fu ricoverata ad A., dove abbiamo incontrato un
fisioterapista bravissimo che le ha dato una grande mano… Vi ringrazio
ancora oggi per il vostro supporto e il vostro lavoro».
Sonia, 2010.
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di utilità
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