emoriale delle vittime dell'emarginazione sociale
ANZIANI MALATI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI
I DIRITTI NEGATI
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Tenuto conto che, nei confronti dei vecchi, in particolare di quelli ricoverati in ospedale, case di cura private, istituti di assistenza/beneficenza, frequenti e spesso brutali sono le violazioni delle esigenze fondamentali di vita, nelle conclusioni del seminario della Fondazione Zancan su “I diritti negati degli anziani non autosufficienti” svoltosi a Serramazzoni (Modena) dal 22 al 26 novembre 1987 è stata elencata una serie di domande che ognuno di noi (operatore, volontario, cittadino impegnato) dovrebbe porsi.

Ecco gli interrogativi u

 

 

 

Approfondimenti
LINEAMENTI PER UNA CARTA DEI DIRITTI DELL'ANZIANO NON AUTOSUFFICIENTE
(Prospettive assistenziali, n. 81, gennaio-marzo 1988)




 

Chi ti dà diritto…
- di dargli del tu e di chiamarlo “nonno”?
- di usare un numero e non il nome per indicare la sua persona?
- di chiamarlo con il nome della sua malattia?
- di non usare i titoli che gli spettano?
- di legarlo al letto?
- di non accompagnarlo al bagno quando ne ha bisogno?
- di decidere noi chi debba incontrare e chi no?
- di vestirlo come vogliamo noi?
- di mandarlo via di casa “per il suo bene”?
- di fare pressione perché decida quello che vogliamo noi?
- di imporgli un nostro medico perché ci fa comodo?
- di non accompagnarlo in giardino, quando si potrebbe, e ne avrebbe voglia?
- di trasferirlo in modo coatto dove “c’è posto,” lontano dalla sua casa, dai suoi parenti, dai suoi amici?
- di tagliargli corti i capelli?
- di imporgli una divisa da malato?
- di farlo vivere solo tra vecchi?
- di farlo vivere in un ambiente anonimo, squallido, dove si perdono identità e riferimenti?
- di farlo vivere come in una caserma, dove ci si perde perché tutte le stanze sono uguali?
- di farlo dormire in una camerata con altre dieci, venti, cinquanta persone che si disturbano a vicenda?
- di non tollerare che non abbia la nostra religione, che ne abbia una sua o che non ne abbia affatto?
- di disprezzare qualsiasi cosa dica?
- di trattarlo come un imbecille quando ha la testa a posto?
- di non dargli ascolto quando esprime il suo parere sulle cose che lo riguardano direttamente?
- di fotografarlo e di usare la sua immagine senza il suo permesso e di usare la sua faccia oggi che è solo abbandonato per dire che i vecchi sono tutti così?
- di considerarlo meno perché malato e non produttivo?
- di negargli una vita affettiva piena, per quelle che sono le sue capacità?
- di non fargli conoscere ciò che vorrebbe e potrebbe essergli utile?
- di spogliarlo nudo davanti agli altri?
- di non lasciarlo in pace neppure in bagno?
- di impedire, di fatto, ai suoi cari di andarlo a - di non andarlo mai a trovare?
- di dargli ciò di cui ha bisogno solo se ci fa eredi?
- di non curarlo perché è inguaribile?
- di non aiutarlo a mantenere lo stato di salute che gli resta?
- di rompere rapporti, legami, canali che lo tenevano vivo dentro questo mondo?
- di farlo diventare un cronico, paralizzato, perché non è iniziata subito la riabilitazione?
- di considerarlo solo un "pesante carico di lavoro"?
- di cacciarlo via dall'ospedale perché, anche se malato, fa finta che sia "sano"?
- di progettare solo bagni per "sani autosufficienti"?
- di trascurarlo, in quanto non sarebbe un caso scientificamente interessante?
- di mandarlo via in quanto costa troppo al servizio sanitario nazionale?
- di non rispettare le leggi che tutelano il diritto alla salute, alle cure senza limiti di durata, per lui e per ogni cittadino?
- di farlo anche pagare quando non dovrebbe?
- di rimandare a lungo la visita per l'assegno di accompagnamento?
- di ritardare le pratiche burocratiche al punto che quando l'assegno arriverà, sarà già morto?
- di trascurare la sua preferenza a vivere a casa?
- di lasciarlo vivere in una casa non attrezzata per la sua sopravvivenza, ora che non è più autosufficiente?
- di non considerare che abbandonare la casa, per molti, vuol dire morire prima?
- di non capire che tornare a casa ed essere curati è spesso un modo per vivere meglio e più a lungo?
- di negargli gli ausili, la carrozzella, la poltrona che gli permetterebbero di vivere meglio?
- di non applicare le leggi sulle barriere architettoniche?
- di risparmiare togliendo a lui ciò di cui ha diritto?
- di pretendere soldi e garanzie dai suoi parenti, quando solo lui - a norma di legge - potrebbe chiederli a loro?
- di non considerare tutti i contributi che ha pagato - a norma di legge - perché fosse tutelato da vecchio, anche se non autosufficiente?
- di trattarlo come un animale da esperimento senza chiedere il suo consenso?
- di fargli perdere la continuità delle cure?
- di rifiutargli un trattamento sanitario che si riserva invece ai giovani con la stessa malattia?
- di eliminare dalla rete sanitaria i posti letto per lungodegenti, pure previsti dalla legge?
- di andare a raccontare agli altri la sua malattia?
- di non dargli da mangiare quando non può farlo da solo?
- di non aiutarlo a muoversi nel letto?
- di non avere quelle piccole attenzioni che possono evitargli le piaghe da decubito?
- di invocare le regole dell'igiene e dell'organizzazione per non fargli incontrare persone, solo perché non è un pagante?
- di impedire ai suoi cari di entrare e di stare con lui proprio quando sta per morire?
- di non farlo morire con dignità?
- di non trattare il suo dolore perché secondo noi non è un problema?
- di trascurare l'igiene necessaria a evitare le infezioni?
- di non aiutarlo nell'igiene personale?
- di usare il catetere più per ridurre il carico di lavoro che per una reale necessità?
- di farlo stare a letto, anche quando potrebbe alzarsi con un po' d'aiuto?
- di non mandare a casa sua lo specialista e l'attrezzatura di cui ha bisogno, costringendolo all'ospedale quando a domicilio avremmo risultati migliori, spendendo di meno?
- di non fare nulla, o poco, o meno perché tanto "è vecchio"?
- di dargli sonniferi e tranquillanti più per nostro comodo che per sua necessità?
- di dirgli "no" quando potremmo e dovremmo dirgli "sì"?