1. Il volontariato dei diritti opera per l’effettivo riconoscimento
delle esigenze e dei diritti delle persone e dei nuclei familiari, con
particolare riguardo ai soggetti che, a causa dell’età e delle
condizioni psico-fisiche, non sono in grado di autodifendersi.
2. Fra le numerose situazioni di ingiustizia, le più gravi sono quelle
che colpiscono:
- i bambini privi di adeguato sostegno da parte dei propri congiunti;
- le persone colpite da handicap intellettivo;
- le persone con disturbi psichici;
- i giovani, gli adulti e gli anziani cronici non autosufficienti.
3. L’impegno del volontariato dei diritti è rivolto anche alla
eliminazione di ogni forma di emarginazione, intervenendo sulle cause e
sulle conseguenze.
4. La prevenzione dell’esclusione sociale deve essere costantemente
raccordata alla eliminazione degli effetti. In questo modo si opera
effettivamente per la riduzione della fascia di popolazione che
attualmente è socialmente emarginata.
5. Le attività di natura culturale e operativa devono essere integrate
da azioni di difesa delle esigenze e dei diritti delle singole persone
coinvolte.
6. Il volontariato dei diritti collega la propria attività culturale e
operativa alla difesa dei casi personali, anche al fine di evitare prese
di posizioni astratte e, quindi, inconcludenti.
7. Il volontariato dei diritti rivendica piena autonomia nei confronti
delle istituzioni.
8. Il volontariato dei diritti non si pone al servizio delle
istituzioni, con le quali intende collaborare in piena autonomia. Al
riguardo è preoccupante che la legge 11 agosto 1991 n. 266 non favorisca
tutto il volontariato, ma solo quello che opera «per il conseguimento
delle finalità di carattere sociale, civile e culturale individuate
dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e di
Bolzano e dagli Enti locali». Pertanto il volontariato dei diritti non
intende gestire servizi che l’ente pubblico deve garantire ai cittadini.
9. Il volontariato dei diritti non intende svolgere solo ruoli
marginali; chiede agli enti pubblici di poter partecipare, alla pari dei
sindacati, alle trattative che coinvolgono l’assetto dei servizi e
quindi le esigenze e i diritti degli utenti.
10. Non è accettabile che al volontariato sia riconosciuto solo il
compito di tappare i buchi provocati dalle carenze degli enti pubblici.
Al volontariato dei diritti va riconosciuto anche un ruolo contrattuale. |
|