emoriale delle vittime dell'emarginazione sociale

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  Rosemary Kennedy: lobotomizzata perché troppo vivace

HANDICAP


Tratto da Prospettive assistenziali n. 149, 2005


Nelle scorse settimane è deceduta all’età di 86 anni Rosemary Kennedy, la sorella del famoso presidente degli Stati Uniti.

Secondo quanto è stato scritto da Roberta Pasero su Dipiù del 24 gennaio 2005, Rosemary «aveva un lieve ritardo mentale, qualche difficoltà nell’apprendimento scolastico, però era una ragazza che frequentava i salotti, che amava le feste da ballo e i viaggi in Europa. Era soltanto un po’ troppo libera e vivace sessualmente».

Per questo il padre, che è stato ambasciatore degli Stati Uniti in Gran Bretagna, decise «di farla sottoporre a una lobotomia: un intervento chirurgico al cervello che, secondo i piani paterni, avrebbe dovuta renderla meno ribelle e meno esuberante con i ragazzi».

Dal giorno  dell’intervento, effettuato nel 1941 quando aveva 23 anni, Rosemary «ha trascorso tutta la vita come un vegetale, mentalmente assente, senza rendersi conto di ciò che capitava intorno a lei, rinchiusa, o, meglio, sepolta in un istituto per disabili mentali, dov’è morta».

Da notare che, come precisa Roberta Pasero, «per anni i Kennedy affermarono che Rosemary era diventata suora di clausura, poi dissero che assisteva minorati mentali».

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