emoriale delle vittime dell'emarginazione sociale

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  Rubare impunemente ai poveri

IPAB





Per mettere ordine nel settore della beneficenza pubblica, un’apposita Commissione reale, istituita con regio decreto 3 giugno 1880, lavora per ben nove anni, individuando 21.819 Ipab ed i relativi patrimoni.

Al fine di assicurare un continuo e preciso aggiornamento della situazione di detti enti, l’articolo 102 della legge 6972/1890 impone quanto segue: «Ogni anno il Ministro dell’interno deve presentare al Senato e alla Camera dei Deputati una relazione intorno ai provvedimenti di concentrazione, raggruppamento e trasformazione delle Ipab e di revisione dei relativi statuti e regolamenti emanati nell’anno precedente. Deve pure presentare un elenco delle amministrazioni disciolte, coll’indicazione dei motivi che avranno determinato lo scioglimento».

Non essendo state presentate le suddette relazioni, né avviate dalle forze politiche, sindacali e sociali iniziative per il rispetto dell’articolo 102 sopra riportato, né effettuate ricerche approfondite, non è mai stato possibile dopo l’entrata in vigore della citata legge 6972/1890 accertare il numero effettivo delle Ipab funzionanti, né la destinazione dei patrimoni di quelle disciolte.

Dalle 21.819 Ipab individuate dalla Commissione reale nel 1888, il loro numero si riduce a circa 9.000 come sostiene il Ministero dell’interno nel 1970.

Il loro numero diminuisce ancora e, secondo il rapporto trasmesso il 30 agosto 1999 al Parlamento dal Ministro per la solidarietà sociale, sono solo più 4.200 circa.

A chi sono stati assegnati i patrimoni delle Ipab “sparite nel nulla”, mai si saprà. 

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