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Il valore
dei diritti: esperienze di difesa dei casi personali
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Con
atto rogito Notaio Rebuffo dell’8 aprile 2003 è stata
costituita la Fondazione Promozione sociale,
i cui scopi si richiamano alle consolidate esperienze
delle seguenti organizzazioni di volontariato:
Anfaa - Associazione nazionale famiglie adottive e
affidatarie (fondata nel 1962);
Ups
- Unione per la promozione sociale (già Aps, creata nel
1994);
Ulces
- Unione per la lotta contro l’emarginazione sociale (attiva dal 1965;
Utim
- Unione per la tutela degli insufficienti mentali (operante dal 1991);
Csa - Coordinamento sanità e assistenza fra i
movimenti di base, (costituito nel 1970) e del relativo
Comitato per la difesa dei diritti degli
assistiti.
La Fondazione promozione sociale è un Ente del Terzo Settore
che lavora per la promozione e la difesa dei diritti di coloro che non
possono difendersi da sé – i più deboli della società: le persone con
disabilità/i malati cronici non autosufficienti. La Fondazione non
riceve sovvenzioni dalle istituzioni e non gestisce servizi per loro conto a
garanzia della sua totale indipendenza, necessaria per rivendicare i diritti
negati proprio dalle istituzioni – le cure sanitarie, per esempio –agli
utenti malati/ persone con disabilità non autosufficienti. Le attività
della Fondazione sono svolte in collaborazione con il Coordinamento sanità e
assistenza tra i movimenti di base - Csa, operativo dagli anni Settanta del
secolo scorso e al quale aderiscono una ventina di associazioni. La
Fondazione ha sede a Torino, ma opera in tutta Italia sulla base delle norme
costituzionali (in primis l’articolo 32 della Costituzione) e della legge
istitutiva del Servizio sanitario nazionale (legge 833/1978). Le
principali attività della Fondazione promozione sociale… • informazioni
per richiedere prestazioni domiciliari, centri diurni per i malati di
Alzheimer e ricoveri definitivi in Residenza sanitaria assistenziale - Rsa
per tutti gli anziani malati cronici non autosufficienti; • consulenza
per opporsi alle dimissioni da ospedali e case di cura private
convenzionate, quando non è praticabile il rientro al domicilio di un
familiare malato e non autosufficiente; • sostegno per ottenere
interventi al domicilio, la frequenza di un centro diurno, il ricovero in
una comunità alloggio, la nomina dell’amministratore di sostegno o del
tutore per persone con disabilità intellettiva grave e/o autismo; •
attività di promozione (seminari, convegni) per promuovere una cultura dei
diritti per le persone non autosufficienti …con il prioritario obiettivo di
ottenere da Aziende sanitarie locali e Comuni: • il concreto
riconoscimento del diritto alle prestazioni domiciliari, compreso il
riconoscimento del contributo forfettario ai familiari che direttamente o
con l’aiuto di privati assistono un parente anziano malato non
autosufficiente/persona con disabilità intellettiva o autismo; •
ricoveri immediati in Rsa con metà della retta a carico dell’Asl, dopo un
ricovero ospedaliero o direttamente da casa; • nuove strutture diurne e
residenziali per garantire il diritto alle prestazioni del “durante e dopo
di noi”; • informazioni scritte da parte delle Asl per evitare pagamenti
extra di prestazioni comprese nella retta di ricovero.
www.fondazionepromozionesociale.it
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di
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